Nella società contemporanea la pedagogia deve misurarsi con l’affermazione su larga scala di paradigmi di tipo medico-sanitario. Questi, infatti, da tempo sono penetrati massicciamente anche nei contesti educativi, condizionando gli sguardi e le pratiche che in essi hanno luogo. Tanto la scuola quanto i servizi alla persona sono oggi pervasi da linguaggi e categorie che rispondono a logiche e saperi di tipo psichiatrico che non di rado producono effetti di patologizzazione e normalizzazione dei soggetti (studenti, educandi) che manifestano per diverse ragioni irregolarità della condotta. Gli stessi professionisti dell’educazione (docenti, pedagogisti, formatori, educatori, operatori sociali e socio-sanitari) non sempre sembrano pienamente consapevoli di quanto queste logiche di natura extra-pedagogica incidano in profondità sul lavoro educativo e sui modi attraverso cui i soggetti sono detti, pensati, trattati. Questa tendenza appare ancora più evidente e marcata nei servizi – come, ad esempio, quelli rivolti a persone con problemi di dipendenza e di salute mentale – che ospitano individui considerati “devianti”, “anormali”, “irregolari”. Individui che tradizionalmente sono sottoposti a pratiche di riabilitazione sociale, sanitaria, psichiatrica che incorporano al contempo istanze di cura, di normalizzazione e di controllo sociale. A partire da un’esperienza di supervisione pedagogica realizzata dagli Autori in alcuni servizi per soggetti tossicodipendenti con diagnosi psichiatrica, il paper intende riflettere criticamente sull’inattualità dello sguardo pedagogico e sul ruolo che esso può svolgere nel riorientare linguaggi, logiche e prassi dei servizi, al fine di promuovere in essi una prospettiva specificamente educativa, capace di prevenire derive patologizzanti e di rielaborare e problematizzare gli effetti formativi dei dispositivi in atto.
Ferrante, A., Palmieri, C. (2023). Il lavoro educativo nei servizi per la tossicodipendenza: l’inattualità di uno sguardo pedagogico. In M. Attinà, A. Broccoli, V. Rossini (a cura di), Percorsi inattuali dell’educazione. Suggestioni, idee, proposte (pp. 219-229). Roma : Anicia.
Il lavoro educativo nei servizi per la tossicodipendenza: l’inattualità di uno sguardo pedagogico
Ferrante, A;Palmieri, C
2023
Abstract
Nella società contemporanea la pedagogia deve misurarsi con l’affermazione su larga scala di paradigmi di tipo medico-sanitario. Questi, infatti, da tempo sono penetrati massicciamente anche nei contesti educativi, condizionando gli sguardi e le pratiche che in essi hanno luogo. Tanto la scuola quanto i servizi alla persona sono oggi pervasi da linguaggi e categorie che rispondono a logiche e saperi di tipo psichiatrico che non di rado producono effetti di patologizzazione e normalizzazione dei soggetti (studenti, educandi) che manifestano per diverse ragioni irregolarità della condotta. Gli stessi professionisti dell’educazione (docenti, pedagogisti, formatori, educatori, operatori sociali e socio-sanitari) non sempre sembrano pienamente consapevoli di quanto queste logiche di natura extra-pedagogica incidano in profondità sul lavoro educativo e sui modi attraverso cui i soggetti sono detti, pensati, trattati. Questa tendenza appare ancora più evidente e marcata nei servizi – come, ad esempio, quelli rivolti a persone con problemi di dipendenza e di salute mentale – che ospitano individui considerati “devianti”, “anormali”, “irregolari”. Individui che tradizionalmente sono sottoposti a pratiche di riabilitazione sociale, sanitaria, psichiatrica che incorporano al contempo istanze di cura, di normalizzazione e di controllo sociale. A partire da un’esperienza di supervisione pedagogica realizzata dagli Autori in alcuni servizi per soggetti tossicodipendenti con diagnosi psichiatrica, il paper intende riflettere criticamente sull’inattualità dello sguardo pedagogico e sul ruolo che esso può svolgere nel riorientare linguaggi, logiche e prassi dei servizi, al fine di promuovere in essi una prospettiva specificamente educativa, capace di prevenire derive patologizzanti e di rielaborare e problematizzare gli effetti formativi dei dispositivi in atto.File | Dimensione | Formato | |
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