Negli anni recenti, la professione dell’insegnante è stata oggetto di sollecitazioni trasformative che hanno accentuato le fatiche tradizionalmente associate a tale attività lavorativa, tanto da portare a riconoscerla come una professione ad alto rischio stress; ne è testimonianza, tra l’altro, il ricorrente impiego di un costrutto quale il burn-out per descrivere la condizione professionale degli insegnanti. Nel contesto italiano, le trasformazioni riguardano – da un lato – gli aspetti organizzativi e di contesto: accorpamenti di istituti, riduzione di risorse, incertezza normativa, precarietà contrattuale; da un altro lato, investono il ruolo stesso del professionista, chiamato a svolgere non più solo l’attività di insegnante ma a esercitare altri compiti: ad esempio, il coordinamento e la gestione delle relazioni con i molteplici attori che gravitano attorno all’istituzione scolastica (le famiglie, il dirigente, i servizi sanitari e sociali) o la promozione della salute. Entro questo quadro, può essere utile cercare di comprendere quali siano e come agiscano i fattori in grado di influenzare il benessere e il malessere lavorativo degli insegnanti, e capire su quali leve sia possibile agire per incrementare, quanto possibile, le risorse legate alla condizione professionale dei docenti. A tal fine saranno discussi i risultati di alcune ricerche condotte su un campione di insegnanti provenienti da circa 200 scuole secondarie lombarde di 1° e 2° grado. Nello studio, a carattere estensivo e basato sulla somministrazione di questionari, sono state prese in considerazione diverse dimensioni del lavoro dell’insegnante, sia individuali (ad esempio, l’autoefficacia. l’engagement, la soddisfazione), sia “sovraindividuali” (ad esempio, il supporto del dirigente scolastico, il lavoro di gruppo). Tra i risultati emersi, si segnala di particolare interesse la rilevanza di aspetti quali la qualità della relazione con il dirigente scolastico e la possibilità di coordinare con i colleghi le proprie attività nell’influenzare il benessere lavorativo dei partecipanti. Quanto osservato sottolinea la la necessità di prendersi cura del benessere degli insegnanti attraverso un approccio organizzativo che prenda in considerazione le dinamiche relazionali e la gestione della scuola come un sistema integrato.
Vecchio, L., Velasco, V., Miglioretti, M. (2013). Il benessere e il malessere degli insegnanti: dimensioni di ruolo e vincoli organizzativi.. Intervento presentato a: III° Congresso Nazionale 'Psicologia e Scuola', Firenze.
Il benessere e il malessere degli insegnanti: dimensioni di ruolo e vincoli organizzativi.
VECCHIO, LUCA PIEROPrimo
;VELASCO, VERONICASecondo
;MIGLIORETTI, MASSIMOUltimo
2013
Abstract
Negli anni recenti, la professione dell’insegnante è stata oggetto di sollecitazioni trasformative che hanno accentuato le fatiche tradizionalmente associate a tale attività lavorativa, tanto da portare a riconoscerla come una professione ad alto rischio stress; ne è testimonianza, tra l’altro, il ricorrente impiego di un costrutto quale il burn-out per descrivere la condizione professionale degli insegnanti. Nel contesto italiano, le trasformazioni riguardano – da un lato – gli aspetti organizzativi e di contesto: accorpamenti di istituti, riduzione di risorse, incertezza normativa, precarietà contrattuale; da un altro lato, investono il ruolo stesso del professionista, chiamato a svolgere non più solo l’attività di insegnante ma a esercitare altri compiti: ad esempio, il coordinamento e la gestione delle relazioni con i molteplici attori che gravitano attorno all’istituzione scolastica (le famiglie, il dirigente, i servizi sanitari e sociali) o la promozione della salute. Entro questo quadro, può essere utile cercare di comprendere quali siano e come agiscano i fattori in grado di influenzare il benessere e il malessere lavorativo degli insegnanti, e capire su quali leve sia possibile agire per incrementare, quanto possibile, le risorse legate alla condizione professionale dei docenti. A tal fine saranno discussi i risultati di alcune ricerche condotte su un campione di insegnanti provenienti da circa 200 scuole secondarie lombarde di 1° e 2° grado. Nello studio, a carattere estensivo e basato sulla somministrazione di questionari, sono state prese in considerazione diverse dimensioni del lavoro dell’insegnante, sia individuali (ad esempio, l’autoefficacia. l’engagement, la soddisfazione), sia “sovraindividuali” (ad esempio, il supporto del dirigente scolastico, il lavoro di gruppo). Tra i risultati emersi, si segnala di particolare interesse la rilevanza di aspetti quali la qualità della relazione con il dirigente scolastico e la possibilità di coordinare con i colleghi le proprie attività nell’influenzare il benessere lavorativo dei partecipanti. Quanto osservato sottolinea la la necessità di prendersi cura del benessere degli insegnanti attraverso un approccio organizzativo che prenda in considerazione le dinamiche relazionali e la gestione della scuola come un sistema integrato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.