L’attività d’indagine nel processo penale implica con frequenza sempre maggiore l’impiego di nuove tecnologie, con particolare riguardo a quelle informatiche e digitali. La tendenza con coinvolge solo i procedimenti penale aventi ad oggetto un delitto riconducibile alla c.d. cyber criminalità: si pensi, a mero titolo esemplificativo, al rilievo assunto da accertamenti nell’ambiente informatico ai fini della prova d’alibi per un delitto contro la persona, contro la pubblica amministrazione o contro il patrimonio. Il sistema processuale penale italiano, innovato dalla l. n. 48 del 2008, di recepimento della Convenzione di Budapest del 2001, ha percorso la via di accentrare le funzioni investigative per i delitti di criminalità informatica presso la procura della Repubblica distrettuale, adottando per questo settore un modello investigativo introdotto nei primi anni ’90 del secolo scorso per i delitti di criminalità organizzata di stampo mafioso. Da qui il rischio del gigantismo funzionale e strutturale dell’ufficio del pubblico ministero a livello distrettuale, capace di pregiudicare l’efficienza e l’efficacia delle investigazioni ad alto tasso di specializzazione.
Cassibba, F. (2009). L'ampliamento delle attribuzioni del pubblico ministero distrettuale. In L. Lupària (a cura di), Sistema penale e criminalità informatica. Profili sostanziali e processuali della Legge attuativa della Convenzione di Budapest sul cybercrime (l. 18 marzo 2008, n. 48) (pp. 113-133). Milano : Giuffrè.
L'ampliamento delle attribuzioni del pubblico ministero distrettuale
CASSIBBA, FABIO SALVATORE
2009
Abstract
L’attività d’indagine nel processo penale implica con frequenza sempre maggiore l’impiego di nuove tecnologie, con particolare riguardo a quelle informatiche e digitali. La tendenza con coinvolge solo i procedimenti penale aventi ad oggetto un delitto riconducibile alla c.d. cyber criminalità: si pensi, a mero titolo esemplificativo, al rilievo assunto da accertamenti nell’ambiente informatico ai fini della prova d’alibi per un delitto contro la persona, contro la pubblica amministrazione o contro il patrimonio. Il sistema processuale penale italiano, innovato dalla l. n. 48 del 2008, di recepimento della Convenzione di Budapest del 2001, ha percorso la via di accentrare le funzioni investigative per i delitti di criminalità informatica presso la procura della Repubblica distrettuale, adottando per questo settore un modello investigativo introdotto nei primi anni ’90 del secolo scorso per i delitti di criminalità organizzata di stampo mafioso. Da qui il rischio del gigantismo funzionale e strutturale dell’ufficio del pubblico ministero a livello distrettuale, capace di pregiudicare l’efficienza e l’efficacia delle investigazioni ad alto tasso di specializzazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.