Lesioni cerebrali, sia localizzate che diffuse, possono causare, oltre a deficit neurologici e cognitivi, una mancata consapevolezza di essi: l’anosognosia. In questo capitolo mostreremo che l’anosognosia riguarda deficit neurologici senso-motori (cecità corticale, emianopsia, emianestesia ed emiplegia) e cognitivi (afasia, negligenza spaziale unilaterale, amnesia, sindrome disesecutiva e deficit cognitivi generalizzati, come nella malattia di Alzheimer); è un disordine selettivo (il paziente può essere inconsapevole e negare la presenza di alcuni deficit, ad esempio l’emiplegia, e non di altri, ad esempio l’afasia); per i deficit neurologici unilaterali è asimmetrica (è più frequente nei pazienti cerebrolesi destri in cui riguarda l’emisoma di sinistra); e, infine, non è associata in modo sistematico a difetti sensoriali, a deterioramento mentale globale, a deficit di memoria o a depressione. La selettività dell’anosognosia, la sua indipendenza da altri disordini cognitivi o emotivo-motivazionali e la sua lateralizzazione emisferica (nel caso dei deficit neurologici senso-motori) suggeriscono che si tratti di un disordine causato dall’alterazione di sistemi specifici di monitoraggio delle funzioni senso-motorie e cognitive. Il ruolo dei fattori psicodinamici (l’anosognosia come un meccanismo difensivo e protettivo che induce il paziente a negare la malattia) non è il fattore più rilevante nella genesi del deficit.
Vallar, G. (2011). I disturbi della consapevolezza di malattia: l’anosognosia. In G. Vallar, C. Papagno (a cura di), Manuale di neuropsicologia. Seconda edizione (pp. 283-297). Bologna : Il Mulino.
I disturbi della consapevolezza di malattia: l’anosognosia
VALLAR, GIUSEPPE
2011
Abstract
Lesioni cerebrali, sia localizzate che diffuse, possono causare, oltre a deficit neurologici e cognitivi, una mancata consapevolezza di essi: l’anosognosia. In questo capitolo mostreremo che l’anosognosia riguarda deficit neurologici senso-motori (cecità corticale, emianopsia, emianestesia ed emiplegia) e cognitivi (afasia, negligenza spaziale unilaterale, amnesia, sindrome disesecutiva e deficit cognitivi generalizzati, come nella malattia di Alzheimer); è un disordine selettivo (il paziente può essere inconsapevole e negare la presenza di alcuni deficit, ad esempio l’emiplegia, e non di altri, ad esempio l’afasia); per i deficit neurologici unilaterali è asimmetrica (è più frequente nei pazienti cerebrolesi destri in cui riguarda l’emisoma di sinistra); e, infine, non è associata in modo sistematico a difetti sensoriali, a deterioramento mentale globale, a deficit di memoria o a depressione. La selettività dell’anosognosia, la sua indipendenza da altri disordini cognitivi o emotivo-motivazionali e la sua lateralizzazione emisferica (nel caso dei deficit neurologici senso-motori) suggeriscono che si tratti di un disordine causato dall’alterazione di sistemi specifici di monitoraggio delle funzioni senso-motorie e cognitive. Il ruolo dei fattori psicodinamici (l’anosognosia come un meccanismo difensivo e protettivo che induce il paziente a negare la malattia) non è il fattore più rilevante nella genesi del deficit.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.