Un gran numero di ricerche ha avuto come oggetto la spiegazione dei processi alla base della soluzione dei problemi, incrementali e di tipo insight. La concezione che ne emerge in generale, e che è stata adottata in particolare nello studio dei problemi incrementali (Human Information Processing-HIP), converge su una forma di funzionamento cognitivo, né esaustivo né casuale, ma guidato da strategie perlopiù fruttuose ed economiche, le euristiche, in grado di sfruttare l’informatività del contesto problemico e, anche nel caso di problemi molto onerosi in senso computazionale, di giungere alla soluzione. La ricerca sul problem solving si è in realtà focalizzata maggiormente, fin dall’inizio con gli psicologi della Gestalt, sullo studio dei problemi insight, che forniscono una via privilegiata per comprendere il pensiero creativo, la scoperta e l'innovazione scientifica, e tutte le situazioni in cui la mente deve affrontare qualcosa in modo nuovo. In questo capitolo presentiamo un breve excursus delle principali teorie, trattando le due prospettive contrastanti: la special process view e la business-as-usual view, in parte riconducibili rispettivamente alla psicologia della Gestalt e alla HIP. Per la prima, il processo alla base della risoluzione dei problemi insight è prevalentemente inconscio e associativo, mentre per la seconda è cosciente e analitico. Gli studi sull'effetto dell’incubazione (così come quelli sulla memoria di lavoro) hanno riportato risultati spesso contrastanti. Secondo la nostra prospettiva, facendo riferimento alle più recenti evidenze sperimentali, la soluzione dei problemi insight può essere spiegata da una sorta di pensiero analitico inconscio, una forma di pensiero produttivo e creativo, risultante da un'attivazione generale di diffusione della conoscenza, che include una ricerca pertinente, analitica e orientata all'obiettivo. Sono riportati a supporto di tale prospettiva studi sull’interrelazione tra linguaggio e pensiero nell’insight problem solving, sia nei suoi effetti positivi (riformulazione del testo problemico) che negativi (verbalizzazione del processo solutorio). Suggeriamo in generale, una visione articolata del pensiero analitico responsabile della soluzione dei problemi, che presuppone che il pensiero elabori l'informazione in modi diversi, a seconda delle caratteristiche dei problemi, procedurali o di tipo insight che siano, che il soggetto si trova a dover risolvere, in modo che il ragionamento si traduca in un processo graduale, basato su regole e consapevole o in una diffusa attività di ricerca in cui sono coinvolti anche processi paralleli impliciti.

Macchi, L. (2022). Il problem solving. In A. Gangemi, A. Antonietti, R.A. Fabio (a cura di), Manuale di psicologia del pensiero (pp. 171-185). Bologna : Il Mulino.

Il problem solving

Macchi Laura
Primo
2022

Abstract

Un gran numero di ricerche ha avuto come oggetto la spiegazione dei processi alla base della soluzione dei problemi, incrementali e di tipo insight. La concezione che ne emerge in generale, e che è stata adottata in particolare nello studio dei problemi incrementali (Human Information Processing-HIP), converge su una forma di funzionamento cognitivo, né esaustivo né casuale, ma guidato da strategie perlopiù fruttuose ed economiche, le euristiche, in grado di sfruttare l’informatività del contesto problemico e, anche nel caso di problemi molto onerosi in senso computazionale, di giungere alla soluzione. La ricerca sul problem solving si è in realtà focalizzata maggiormente, fin dall’inizio con gli psicologi della Gestalt, sullo studio dei problemi insight, che forniscono una via privilegiata per comprendere il pensiero creativo, la scoperta e l'innovazione scientifica, e tutte le situazioni in cui la mente deve affrontare qualcosa in modo nuovo. In questo capitolo presentiamo un breve excursus delle principali teorie, trattando le due prospettive contrastanti: la special process view e la business-as-usual view, in parte riconducibili rispettivamente alla psicologia della Gestalt e alla HIP. Per la prima, il processo alla base della risoluzione dei problemi insight è prevalentemente inconscio e associativo, mentre per la seconda è cosciente e analitico. Gli studi sull'effetto dell’incubazione (così come quelli sulla memoria di lavoro) hanno riportato risultati spesso contrastanti. Secondo la nostra prospettiva, facendo riferimento alle più recenti evidenze sperimentali, la soluzione dei problemi insight può essere spiegata da una sorta di pensiero analitico inconscio, una forma di pensiero produttivo e creativo, risultante da un'attivazione generale di diffusione della conoscenza, che include una ricerca pertinente, analitica e orientata all'obiettivo. Sono riportati a supporto di tale prospettiva studi sull’interrelazione tra linguaggio e pensiero nell’insight problem solving, sia nei suoi effetti positivi (riformulazione del testo problemico) che negativi (verbalizzazione del processo solutorio). Suggeriamo in generale, una visione articolata del pensiero analitico responsabile della soluzione dei problemi, che presuppone che il pensiero elabori l'informazione in modi diversi, a seconda delle caratteristiche dei problemi, procedurali o di tipo insight che siano, che il soggetto si trova a dover risolvere, in modo che il ragionamento si traduca in un processo graduale, basato su regole e consapevole o in una diffusa attività di ricerca in cui sono coinvolti anche processi paralleli impliciti.
Capitolo o saggio
problem solving, insight, incubazione, verbalizzazione, Gestalt, Pensiero analitico inconscio, teoria del doppio codice
Italian
Manuale di psicologia del pensiero
Gangemi, A; Antonietti, A; Fabio, RA
2022
9788815298898
Il Mulino
171
185
Macchi, L. (2022). Il problem solving. In A. Gangemi, A. Antonietti, R.A. Fabio (a cura di), Manuale di psicologia del pensiero (pp. 171-185). Bologna : Il Mulino.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10281/525941
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