Assessing both the fundamental and the extra-university industry research has been a central issue debated both culturally and politically for more than a decade. Assessment aims to spread virtuous ways of behaving in order to improve the quality of scientific products, which would trigger the society’s modernization process. Law-experts’ viewpoint needs to start from the constitutional basis of the evaluation function that is rooted in the Italian Constitution art. 9, par.1, where the Republic commits itself to promoting the double research typology (fundamental and industrial). Art. 33, par. 1, emphasizes this and focuses on safeguarding the freedom of science. Anyway, the different type of research brings about a different effect on the evaluation function. Since the fundamental research is pure science because it does not aim at any straight practical utilization but it does aim at favouring the growth of knowledge, the only possible way to ascertain it relies on the value of the achieved results as to being original, innovative and methodologically rigorous. Only the scientific community is responsible for this task. It can oppose with a different research line. The evaluation result cannot have negative legal effects on scientists. Therefore, the use of the expression “scientific evaluation” as regards this first type of research is not appropriate because it takes on a sociological and cultural meaning and not a legal one. Public promotion for this kind of research, which is suitable, will be neutral as to its contents and will refrain from any assessment of merits. Industry research, on the contrary, is a kind of finalized activity because it investigates processes employed in the industrial production, the results of which should bring about economic benefits. Public promotion for this second kind of research affects evaluation in a radically different way. As a matter of fact, the political research approach is discretional since it has to guarantee the freedom of the constitutionally protected scientific method. It is carried out through PNR and an adequate financing and can fix the objectives which are constitutionally arranged – full employment and economic growth – and will have to be respected by all the participants. The resulting evaluation, which is an object evaluation, will be made straight by political authorities or by external consultants appointed by them. The external consultants will have to select those industry research projects that are in line with the programmatic act and consequently to submit their expertise about the merit of such projects. The object evaluation is based on precise technical-juridical contents and can produce legal effects as for example the fact that some financial benefits cannot be enjoyed. The present paper intends to prove how over the past years, at the three government levels of the EU, the State and the Regions, public promotion for research has been inevitably focused on the industry research and consequently on the object evaluation. As regards the State, such a result has been noticed for the Research Public Bodies, which are changing their nature: from non-instrumental (i.e. focusing on fundamental research) to instrumental bodies (i.e. aiming at doing a finalized, hence industrial research). And it is to them that the financial support is granted. This is proved by the National Agency for the University Evaluation and Research, ANVUR. Although it is formed by experts who do not belong to the MIUR (Ministry of Education, University and Research), their appointment is influenced by the Minister. This means that the evaluation body can be easily controlled by politicians and decisive in allocating financial resources. Despite being a constitutionally legitimate choice due to the promotional discretionary power set by the Italian Const. art. 9, the onset of public industry research, a utilitarian kind of research under the political influence, will be moving against the constitutional norm itself, which in any case requires a public support also to the basic research. It will not be a far-seeing policy because the industrial policy is nourished by the basic research itself, which, if it is not properly supported, will contribute to dry it up, to the detriment of the general development of our Country.

Il tema della valutazione della ricerca fondamentale e della ricerca industriale (termini aggiornati che corrispondono a quelli di ricerca scientifica e ricerca tecnica) extra-universitaria è da più di un decennio a questa parte al centro del dibattito culturale e politico. La funzione di valutazione ha lo scopo di diffondere comportamenti virtuosi al fine di migliorare la qualità dei prodotti scientifici che si tradurrebbe nella modernizzazione della società. Il punto di vista del giuspubblicista deve partire dal fondamento costituzionale della funzione di valutazione che trova le sue radici nell’art. 9, c. 1, Cost., specificamente nella promozione della Repubblica nei confronti della duplice tipologia di ricerca, cui fa da pendant l’art. 33, c. 1, sulla libertà della scienza. Ma, il diverso tipo di ricerca produce un diverso effetto sulla funzione di valutazione. Siccome la ricerca fondamentale è scienza pura, perché non mira ad alcuna utilizzazione pratica diretta, ma a produrre la crescita della conoscenza, l’unico accertamento immaginabile nei suoi confronti è quello sul valore dei risultati scientifici ottenuti (originalità, innovatività e rigore metodologico). E tale compito può spettare soltanto alla comunità scientifica, la quale può opporre unicamente una diversa linea di ricerca. L’esito ‘valutativo’ non può dunque avere effetti giuridici negativi nei confronti dello scienziato. Pertanto, l’uso del termine «valutazione scientifica» nei confronti di questo primo tipo di ricerca è improprio, perché assume soltanto un significato sociologico-culturale, non giuridico. La promozione pubblica verso questo tipo di ricerca, che è doverosa, sarà neutrale nei contenuti e si asterrà da qualsivoglia valutazione di merito. La ricerca industriale, invece, essendo un’indagine di procedimenti impiegati nella produzione industriale i cui risultati dovrebbero portare a vantaggi economici, è un tipo di attività finalizzata. La promozione pubblica di questo secondo tipo di ricerca ha effetti sulla valutazione radicalmente diversi. Infatti, pur dovendo garantire la libertà del metodo scientifico costituzionalmente protetto, l’indirizzo politico della ricerca (che avviene attraverso il PNR e un adeguato finanziamento) che, per sua natura, è discrezionale, può legittimamente fissare obiettivi costituzionalmente previsti (pieno impiego e sviluppo economico), cui tutti i soggetti partecipanti saranno tenuti a rispettare. La valutazione conseguente, che è una «valutazione di scopo», potrà essere svolta direttamente dalle stesse autorità politiche, oppure da consulenti esterni nominati da esse, i quali, più che all’indipendenza politica, saranno chiamati a selezionare i progetti di ricerca industriale congrui con l’atto programmatorio e a produrre dunque expertise di merito. La valutazione di scopo, a differenza della prima, ha un contenuto tecnico-giuridico preciso ed è produttiva di effetti giuridici, come il mancato godimento dei benefici finanziari. Il saggio dimostra come la promozione pubblica della ricerca, nei tre livelli di governo dell’UE, dello Stato e delle Regioni, negli ultimi anni, si sia ineluttabilmente concentrata sulla ricerca industriale e, di conseguenza, sulla valutazione di scopo. Per quanto riguarda l’ordinamento statale, questo risultato è stato rilevato anche nei confronti degli enti pubblici di ricerca (EPR), che da enti non strumentali (dediti alla ricerca fondamentale) si stanno avviando a diventare enti strumentali (dediti ad una ricerca finalizzata, dunque industriale), ai quali viene collegato il sostegno finanziario. La prova di ciò è data dalla istituzione dell’ANVUR (agenzia nazionale per la valutazione dell’università e la ricerca), la quale, pur essendo costituita da esperti esterni al Ministero dell’istruzione, università e ricerca, in realtà sulla loro nomina influisce il Ministro. In questo modo l’organo di valutazione diventa permeabile all’influenza politica e determinante per la distribuzione delle risorse finanziarie. Il sopravanzare della ricerca industriale pubblica, di una ricerca utilitaristica orientata dall’indirizzo politico, pur essendo una scelta costituzionalmente legittima data la discrezionalità promozionale di cui all’art. 9 Cost., alla lunga andrà contro la stessa norma costituzionale che comunque richiede un sostegno pubblico anche della ricerca fondamentale, ma soprattutto sarà una politica poco lungimirante, perché ad alimentare la politica industriale è la stessa ricerca di base che, se non adeguatamente sostenuta, contribuirà, sul malgrado, a inaridire la prima. A scapito dello sviluppo generale del Paese.

Degrassi, L. (2014). Ricerca 'industriale' e valutazione di 'scopo'. In L. Degrassi (a cura di), La ricerca scientifica tra Stato e mercato. Ipotesi di collaborazione (pp. 75-159). Napoli : Editoriale Scientifica.

Ricerca 'industriale' e valutazione di 'scopo'

DEGRASSI, LIDIANNA
2014

Abstract

Assessing both the fundamental and the extra-university industry research has been a central issue debated both culturally and politically for more than a decade. Assessment aims to spread virtuous ways of behaving in order to improve the quality of scientific products, which would trigger the society’s modernization process. Law-experts’ viewpoint needs to start from the constitutional basis of the evaluation function that is rooted in the Italian Constitution art. 9, par.1, where the Republic commits itself to promoting the double research typology (fundamental and industrial). Art. 33, par. 1, emphasizes this and focuses on safeguarding the freedom of science. Anyway, the different type of research brings about a different effect on the evaluation function. Since the fundamental research is pure science because it does not aim at any straight practical utilization but it does aim at favouring the growth of knowledge, the only possible way to ascertain it relies on the value of the achieved results as to being original, innovative and methodologically rigorous. Only the scientific community is responsible for this task. It can oppose with a different research line. The evaluation result cannot have negative legal effects on scientists. Therefore, the use of the expression “scientific evaluation” as regards this first type of research is not appropriate because it takes on a sociological and cultural meaning and not a legal one. Public promotion for this kind of research, which is suitable, will be neutral as to its contents and will refrain from any assessment of merits. Industry research, on the contrary, is a kind of finalized activity because it investigates processes employed in the industrial production, the results of which should bring about economic benefits. Public promotion for this second kind of research affects evaluation in a radically different way. As a matter of fact, the political research approach is discretional since it has to guarantee the freedom of the constitutionally protected scientific method. It is carried out through PNR and an adequate financing and can fix the objectives which are constitutionally arranged – full employment and economic growth – and will have to be respected by all the participants. The resulting evaluation, which is an object evaluation, will be made straight by political authorities or by external consultants appointed by them. The external consultants will have to select those industry research projects that are in line with the programmatic act and consequently to submit their expertise about the merit of such projects. The object evaluation is based on precise technical-juridical contents and can produce legal effects as for example the fact that some financial benefits cannot be enjoyed. The present paper intends to prove how over the past years, at the three government levels of the EU, the State and the Regions, public promotion for research has been inevitably focused on the industry research and consequently on the object evaluation. As regards the State, such a result has been noticed for the Research Public Bodies, which are changing their nature: from non-instrumental (i.e. focusing on fundamental research) to instrumental bodies (i.e. aiming at doing a finalized, hence industrial research). And it is to them that the financial support is granted. This is proved by the National Agency for the University Evaluation and Research, ANVUR. Although it is formed by experts who do not belong to the MIUR (Ministry of Education, University and Research), their appointment is influenced by the Minister. This means that the evaluation body can be easily controlled by politicians and decisive in allocating financial resources. Despite being a constitutionally legitimate choice due to the promotional discretionary power set by the Italian Const. art. 9, the onset of public industry research, a utilitarian kind of research under the political influence, will be moving against the constitutional norm itself, which in any case requires a public support also to the basic research. It will not be a far-seeing policy because the industrial policy is nourished by the basic research itself, which, if it is not properly supported, will contribute to dry it up, to the detriment of the general development of our Country.
Capitolo o saggio
sistema istituzionale della ricerca in Italia e nell’Unione europea; valutazione scientifica; valutazione di scopo
Italian
La ricerca scientifica tra Stato e mercato. Ipotesi di collaborazione
Degrassi, L
2014
978-88-6342-636-6
1
Editoriale Scientifica
75
159
Degrassi, L. (2014). Ricerca 'industriale' e valutazione di 'scopo'. In L. Degrassi (a cura di), La ricerca scientifica tra Stato e mercato. Ipotesi di collaborazione (pp. 75-159). Napoli : Editoriale Scientifica.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10281/51745
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