Le elezioni politiche del 2006 in Italia rappresentano un caso-studio esemplare per verificare il paradigma del clima d’opinione elaborato da E. Noelle-Neumann negli anni settanta del secolo scorso. L’analisi della campagna elettorale – campagna lunga e campagna canonica – attraverso un panel di cittadini-elettori ha dato esiti problematici, nel senso che in parte ha validato il paradigma, in parte lo ha smentito; ma soprattutto ha introdotto nuove concettualizzazioni e nuovi indicatori per studiare l’impatto del clima d’opinione sul comportamento elettorale nelle società della tarda modernità. In particolare sono stati individuate alcune variabili fondamentali per la costruzione del clima d’opinione: il livello di fiducia e il giudizio sull’operato del governo; la diffusione pubblica dell’opinione dei cittadini tramite sondaggi veicolati dai media; i risultati elettorali delle consultazioni di medio periodo (amministrative, elezioni europee, referendum); l’importanza della campagna permanente (quella che si svolge tra un’elezione e l’altra) nel consolidare o meno l’elettorato fedele. In particolare è stato rilevato che la “spirale del silenzio elettorale”, non rilevata dai sondaggi, può nascondere la presenza di un “contro-clima” che può contrastare se non annullare del tutto il clima d’opinione dato per vincente all’inizio della campagna stessa.
Grossi, G., Natale, P. (2007). Il clima d'opinione tra campagna permanente e campagna elettorale. In P. Mancini (a cura di), La maratona di Prodi e lo sprint di Berlusconi. La campagna elettorale 2006 (pp. 109-135). Roma : Carocci.
Il clima d'opinione tra campagna permanente e campagna elettorale
GROSSI, GIORGIO;
2007
Abstract
Le elezioni politiche del 2006 in Italia rappresentano un caso-studio esemplare per verificare il paradigma del clima d’opinione elaborato da E. Noelle-Neumann negli anni settanta del secolo scorso. L’analisi della campagna elettorale – campagna lunga e campagna canonica – attraverso un panel di cittadini-elettori ha dato esiti problematici, nel senso che in parte ha validato il paradigma, in parte lo ha smentito; ma soprattutto ha introdotto nuove concettualizzazioni e nuovi indicatori per studiare l’impatto del clima d’opinione sul comportamento elettorale nelle società della tarda modernità. In particolare sono stati individuate alcune variabili fondamentali per la costruzione del clima d’opinione: il livello di fiducia e il giudizio sull’operato del governo; la diffusione pubblica dell’opinione dei cittadini tramite sondaggi veicolati dai media; i risultati elettorali delle consultazioni di medio periodo (amministrative, elezioni europee, referendum); l’importanza della campagna permanente (quella che si svolge tra un’elezione e l’altra) nel consolidare o meno l’elettorato fedele. In particolare è stato rilevato che la “spirale del silenzio elettorale”, non rilevata dai sondaggi, può nascondere la presenza di un “contro-clima” che può contrastare se non annullare del tutto il clima d’opinione dato per vincente all’inizio della campagna stessa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.