Abissi di carta. Il fascino dell’oceano e dei suoi abitanti nei libri e negli albi illustrati

The portrayal of the ocean and the creatures that inhabit it occupies a special place in the history of children's publishing, both in the context of the great encyclopaedic works conceived expressly for didactic purposes, and in texts of an eminently literary nature, where the living mysteries concealed in the marine abysses represent one of the most seductive frontiers of the encounter with the unknown and with adventure. The contribution starts from the illustration of the theoretical assumption that has guided the editorial production for children since Comenius' Orbis sensualium pictus (1658) - that is, the fact that images represent, in childhood, an extraordinary bridge towards knowledge - and reconstructs some fundamental stages of this long history in relation to the representation of the ocean, drawing on both the encyclopaedic production and that of nineteenth and twentieth century narrative fiction, analysing the exemplary cases of three contemporary works (Jim Curious. Viaggio nel cuore dell’oceano by Matthias Picard, Il viaggio by Peter Van den Ende and Il sogno del Nautilus by David Almond e Dieter Wiesmüller): picture books that play in new forms with the wonder aroused by the multiplicity and variety of life forms inhabiting the waters, depicted with scientific precision and at the same time capable of inviting the reader, through the power of fantastic invention and the aesthetic experience offered, to a very concrete reflection on the present, on the balance still lacking in the relationship between man and the planet.

La rappresentazione dell’oceano e delle creature che lo abitano occupa un posto speciale nella storia dell’editoria rivolta all’infanzia, sia nel contesto delle grandi opere enciclopediche concepite espressamente in chiave didattica, sia nei testi di natura eminentemente letteraria, dove i misteri viventi celati negli abissi marini rappresentano una delle più seducenti frontiere dell’incontro con l’ignoto e con l’avventura. Il contributo muove dall’illustrazione del presupposto teorico che ha guidato la produzione editoriale per l’infanzia a partire dall’Orbis sensualium pictus di Comenio (1658) – il fatto cioè che le immagini rappresentino, nell’infanzia, uno straordinario ponte verso la conoscenza – e ricostruisce alcune tappe fondamentali di questa lunga storia in relazione alla rappresentazione dell’oceano, attingendo sia all’ambito della produzione enciclopedica sia a quella della finzione narrativa otto-novecentesca, arrivando ad analizzare i casi esemplari di tre opere contemporanee (Jim Curious. Viaggio nel cuore dell’oceano di Matthias Picard, Il viaggio di Peter Van den Ende e Il sogno del Nautilus di David Almond e Dieter Wiesmüller): albi illustrati che giocano in forme nuove la carta della meraviglia suscitata dalla molteplicità e varietà delle forme di vita che abitano le acque, raffigurate con precisione scientifica e al tempo stesso cpaci di invitare il lettore, attraverso la forza dell’invenzione fantastica e dell’esperienza estetica offerta, a una riflessione molto concreta sul presente, sull’equilibrio ancora mancato nel rapporto tra l’uomo e il pianeta. Il contributo muove dall’illustrazione del presupposto teorico che ha guidato la produzione editoriale per l’infanzia a partire dall’Orbis sensualium pictus di Comenio (1658) – il fatto cioè che le immagini rappresentino, nell’infanzia, uno straordinario ponte verso la conoscenza – e ricostruisce alcune tappe fondamentali di questa lunga storia, attingendo sia all’ambito della produzione enciclopedica sia a quella della finzione narrativa otto-novecentesca, arrivando ad analizzare i casi esemplari di tre opere contemporanee: albi illustrati che giocano in forme nuove la carta della meraviglia suscitata dalla molteplicità e varietà delle forme di vita che abitano le acque, raffigurate con precisione scientifica e al tempo stesso cpaci di invitare il lettore, attraverso la forza dell’invenzione fantastica e dell’esperienza estetica offerta, a una riflessione molto concreta sul presente, sull’equilibrio ancora mancato nel rapporto tra l’uomo e il pianeta.