Negli ultimi anni l’Arcella è diventato anche il quartiere dell’attivismo sociale, delle associazioni, delle cooperative, dei gruppi informali che nascono continuamente e che continuamente organizzano eventi, danno vita a iniziative culturali. L’Arcella è dunque anche il quartiere dove accadono le cose, dove si incontrano sempre più le persone e “sono dell’Arcella” e “abito all’Arcella” stanno iniziando a diventare frasi che ispirano curiosità, interesse, persino orgoglio. Si stanno moltiplicando le occasioni di convivialità nel quartiere con meno verde pubblico per abitante della città di Padova, e dove quello che c’è è spesso recintato o non valorizzato. Nel quartiere gli abitanti progettano spazi potenziali, come Piazza Arcella e Palazzo Arcella, luoghi che non esistono ancora ma che forse si stanno già costruendo. La storia che state per leggere nasce da una lunga esperienza di vita in questo quartiere: Adriano, prima straniero, è poi via via diventato sempre più insider e ancorato al luogo. Essa si nutre, però, anche delle fughe in bicicletta e delle memorie di Giada, che ci ha vissuto come studentessa fuori sede e che, con la curiosità dell’outsider, continua a guardare al di là del cavalcavia come a uno spazio futuro. Questa storia è però anche il frutto di uno scambio tra due prospettive disciplinari e umane, quella di un sociologo urbano e di una geografa culturale, cominciato ai tavolini di un bar, nei parchi, ma soprattutto in una serie di passeggiate per il quartiere, condotte per ascoltare abitanti, commercianti, anziani, giovani, donne, uomini, bambini, migranti.
Cancellieri, A., Peterle, G. (2019). Arcella, Padova. In A. Cancellieri, G. Peterle (a cura di), Quartieri. Viaggio al centro delle periferie italiane (pp. 31-58). Padova : Becco Giallo.
Arcella, Padova
Cancellieri, A;
2019
Abstract
Negli ultimi anni l’Arcella è diventato anche il quartiere dell’attivismo sociale, delle associazioni, delle cooperative, dei gruppi informali che nascono continuamente e che continuamente organizzano eventi, danno vita a iniziative culturali. L’Arcella è dunque anche il quartiere dove accadono le cose, dove si incontrano sempre più le persone e “sono dell’Arcella” e “abito all’Arcella” stanno iniziando a diventare frasi che ispirano curiosità, interesse, persino orgoglio. Si stanno moltiplicando le occasioni di convivialità nel quartiere con meno verde pubblico per abitante della città di Padova, e dove quello che c’è è spesso recintato o non valorizzato. Nel quartiere gli abitanti progettano spazi potenziali, come Piazza Arcella e Palazzo Arcella, luoghi che non esistono ancora ma che forse si stanno già costruendo. La storia che state per leggere nasce da una lunga esperienza di vita in questo quartiere: Adriano, prima straniero, è poi via via diventato sempre più insider e ancorato al luogo. Essa si nutre, però, anche delle fughe in bicicletta e delle memorie di Giada, che ci ha vissuto come studentessa fuori sede e che, con la curiosità dell’outsider, continua a guardare al di là del cavalcavia come a uno spazio futuro. Questa storia è però anche il frutto di uno scambio tra due prospettive disciplinari e umane, quella di un sociologo urbano e di una geografa culturale, cominciato ai tavolini di un bar, nei parchi, ma soprattutto in una serie di passeggiate per il quartiere, condotte per ascoltare abitanti, commercianti, anziani, giovani, donne, uomini, bambini, migranti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.