La riforma Gentile e gli studi giuridici: una palingenesi mancata

From the point of view of the Faculties of Law, the Gentile Reform of higher education was the point of arrival and at the same time the starting block for further political projects, in search of solutions to fundamental problems, often labelled as generated by the crisis and decadence of legal studies, such as the autonomy of the organisation; the system of recruiting professors; the function of the faculty (the model of education: cultural or professional? ); the value of academic qualifications; the teaching method (lectures, tutorials and examinations); the autonomy of students with respect to the syllabus; the relationship between degrees and State examinations; the emergence of the mass university with the consequent problem of course crowding (reduction of faculties or limited number?); the relationship between Law and the Faculty of Political Sciences. In order to examine these issues, which take on a peculiar bent in the field of law, the essay isolates from the debate on the one hand some interventions by insiders closer to the regime and on the other hand the reflections of jurists who, also because of the role they occupied in the university and thus because of the experience they gained, discussed them with special insight.

Dal punto di vista delle Facoltà di Giurisprudenza, la riforma Gentile dell’istruzione superiore fu punto di arrivo e nello stesso tempo blocco di partenza di ulteriori progetti politici, alla ricerca di soluzioni a problemi fondamentali, spesso etichettati come generati da crisi e decadenza degli studi giuridici, quali l’autonomia dell’organizzazione; il sistema di reclutamento dei professori; la funzione della facoltà (il modello di educazione: culturale o professionale?); il valore dei titoli accademici; il metodo didattico (lezioni, esercitazioni ed esami); l’autonomia degli studenti rispetto al piano di studi; il rapporto tra laurea ed esame di stato; l’affermarsi dell’università di massa con il conseguente problema dell’affollamento dei corsi (riduzione delle facoltà o numero chiuso?); il rapporto tra Giurisprudenza e la Facoltà di scienze politiche. Per approfondire tali questioni, che assumono una peculiare curvatura nel campo giuridico, si isolano dal dibattito da una parte alcuni interventi degli addetti ai lavori più vicini al regime e dall’altra le riflessioni dei giuristi che, anche per il ruolo occupato nell’università e quindi per l’esperienza maturata, ne discussero con speciale cognizione di causa.