La juive e la presse parisienne. Il dispotismo dell’intolleranza nello specchio della storia

A liberal opera for some, Voltairian and anticlerical for others: the professional observers who attended the first performance of Halévy’s La juive at the Académie Royale de Musique in Paris on 23 February 1835 were divided, although the former trend prevailed. Scribe’s libretto: of great aesthetic merit for the majority, deplorable for others. Musicologists’ assessments are now converging towards a greater agreement on the work’s place in the social and political climate of the July Monarchy and on its political nature: a liberal opera against a fanatical and cruel Middle Ages, in which religious conflict is the driving force of Scribe’s dramaturgy, i.e. “un miroir de la civilisation parisienne de la monarchie de juilliet, plus qu’un ‘opéra juif’”. Through an analysis of the first Parisian reviews, the article reconstructs the debate provoked by this grand-opéra on law and religion in French society at the time.

Opera liberale per alcuni, voltairiana e anticlericale per altri: gli osservatori di mestiere che assistettero alla prima rappresentazione de La juive di Halévy alla Académie Royale de Musique di Parigi il 23 febbraio 1835, si divisero, anche se prevale la prima corrente. Il libretto di Scribe: di grandi meriti estetici per la maggioranza, deprecabile per altri. Le valutazioni dei musicologi convergono ora verso una maggiore concordia nell’inserire pienamente il lavoro nel clima sociale e politico della Monarchia di luglio e nel riconoscerne la natura politica: ope¬ra liberale contro un medioevo fanatico e crudele in cui il conflitto religioso è il motore della drammaturgia di Scribe, cioè “un miroir de la civilisation parisienne de la monarchie de juilliet, plus qu’un ‘opéra juif’”. Il saggio ricostruisce il dibattito suscitato da questa grand-opéra, che tratta del conflitto tra diritto e religione, attraverso un’analisi delle prime recensioni parigine.