La formazione dottorale sviluppa non solo competenze di ricerca, ma anche una pluralità di competenze trasversali di non sempre facile identificazione. La trasversalità e la trasferibilità degli apprendimenti è stata posta sempre più in primo piano in anni recenti, visto il grande numero dei dottori di ricerca destinati a trovare occupazione in contesti lavorativi extra-accademici. Questa attenzione ha incrementato l’offerta di corsi dedicati, articolando la proposta didattica anche in direzioni collaterali rispetto all’ambito scientifico di riferimento, esplorando nuove possibilità interdisciplinari. Oltre a questa traiettoria innovativa, che investe sulla formalizzazione delle competenze trasversali, è possibile rintracciare un’altra possibilità di sviluppo di questo ambito, legata agli apprendimenti taciti che si sviluppano durante il “tradizionale” training dottorale. Il contesto accademico, infatti, non rappresenta solamente un ambiente neutro dove si veicolano contenuti tecnico-scientifici, ma una complessa struttura di regole, codici e pratiche che ne caratterizzano la cultura organizzativa. Questi apprendimenti di contesto, spesso incorporati in habitus e in dimensioni tacite, possono rivelarsi risorse inaspettate durante le transizioni professionali così come costituire ostacoli disorientanti. Il contributo presenterà alcune riflessioni in merito a tale questione utilizzando materiali provenienti da differenti studi nazionali e internazionali.
Galimberti, A. (2023). La formazione dottorale tra habitus accademico e conoscenza tacita. Quali risorse e limiti per le transizioni professionali?. In M. Fabbri, P. Malavasi, A. Rosa, I. Vannini (a cura di), Sistemi educativi, orientamento, lavoro - Sessione plenaria e Sessioni parallele (pp. 734-737). Lecce : Pensa MultiMedia.
La formazione dottorale tra habitus accademico e conoscenza tacita. Quali risorse e limiti per le transizioni professionali?
Galimberti, A
2023
Abstract
La formazione dottorale sviluppa non solo competenze di ricerca, ma anche una pluralità di competenze trasversali di non sempre facile identificazione. La trasversalità e la trasferibilità degli apprendimenti è stata posta sempre più in primo piano in anni recenti, visto il grande numero dei dottori di ricerca destinati a trovare occupazione in contesti lavorativi extra-accademici. Questa attenzione ha incrementato l’offerta di corsi dedicati, articolando la proposta didattica anche in direzioni collaterali rispetto all’ambito scientifico di riferimento, esplorando nuove possibilità interdisciplinari. Oltre a questa traiettoria innovativa, che investe sulla formalizzazione delle competenze trasversali, è possibile rintracciare un’altra possibilità di sviluppo di questo ambito, legata agli apprendimenti taciti che si sviluppano durante il “tradizionale” training dottorale. Il contesto accademico, infatti, non rappresenta solamente un ambiente neutro dove si veicolano contenuti tecnico-scientifici, ma una complessa struttura di regole, codici e pratiche che ne caratterizzano la cultura organizzativa. Questi apprendimenti di contesto, spesso incorporati in habitus e in dimensioni tacite, possono rivelarsi risorse inaspettate durante le transizioni professionali così come costituire ostacoli disorientanti. Il contributo presenterà alcune riflessioni in merito a tale questione utilizzando materiali provenienti da differenti studi nazionali e internazionali.File | Dimensione | Formato | |
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