Da alcuni anni otto università europee, tra le quali l’università di Milano-Bicocca, si stanno confrontando relativamente al tema della formazione dei docenti, nello specifico quella dedicata ai futuri insegnanti delle scuole primarie. Il primo progetto, denominato VoiceS- the VOICE of European TeacherS, finanziato da Comenius, Lifelong Learning, nel triennio 2012-2015, ha permesso di creare una rete che ha raccolto la voce di docenti e studenti, oltre alle esperienze significative di insegnamento-apprendimento da condividere e diffondere. A partire da quella prima esperienza si è continuato a riflettere negli anni sulla reale possibilità di dar vita a un percorso per avviare la formazione di un insegnante europeo. A fronte delle molte difficoltà incontrate nel cercare di rendere possibile questo progetto, nate dalle indubbie diversità di programmi e tempistiche, proprie degli otto stati coinvolti (Olanda, Austria, Cecoslovacchia, Gran Bretagna, Italia, Portogallo, Spagna, Turchia), oltre che dai cambiamenti della stessa Europa, un primo momento sperimentale è quello che si sta realizzando quest’anno. A partire da settembre è stato avviato un Minor Erasmus, che ha visto la creazione di un’unica classe composta da studenti provenienti dalle università di: Olanda, Cecoslovacchia, Italia, Spagna, che stanno partecipando a un percorso di sei mesi. Questo programma comprende lezioni (realizzate da tutti i docenti coinvolti), laboratori, tirocini da svolgersi nei vari paesi europei. Progettare questa sperimentazione ha voluto dire confrontarsi costantemente per definire nel dettaglio un programma funzionale a una visione di docente europeo, valorizzando gli aspetti trasversali, ma non dimenticando le specificità proprie di ogni nazione, la sua storia e contemporaneità didattica e pedagogica. A titolo esemplificativo si possono citare alcuni metodi individuati, come il metodo Montessori, declinato in modo differente nei vari luoghi, o il metodo Dalton, le tecniche Freinet, il richiamo a Comenio, senza dimenticare le proposte di una didattica attuale laboratoriale e delle competenze. Il contributo vuole illustrare i primi risultati raccolti, tra i quali i manifesti stilati dagli studenti dedicati al percorso realizzato.
Zuccoli, F., Teruggi, L. (2022). Insegnante europeo un sogno possibile? Prime riflessioni a partire dal progetto Erasmus Minor. In M. Fiorucci, E. Zizioli (a cura di), La formazione degli insegnanti: problemi, prospettive e proposte per una scuola di qualità e aperta a tutti e tutte (pp. 718-721). Pensa Multimedia.
Insegnante europeo un sogno possibile? Prime riflessioni a partire dal progetto Erasmus Minor
Zuccoli, F
;Teruggi, L
2022
Abstract
Da alcuni anni otto università europee, tra le quali l’università di Milano-Bicocca, si stanno confrontando relativamente al tema della formazione dei docenti, nello specifico quella dedicata ai futuri insegnanti delle scuole primarie. Il primo progetto, denominato VoiceS- the VOICE of European TeacherS, finanziato da Comenius, Lifelong Learning, nel triennio 2012-2015, ha permesso di creare una rete che ha raccolto la voce di docenti e studenti, oltre alle esperienze significative di insegnamento-apprendimento da condividere e diffondere. A partire da quella prima esperienza si è continuato a riflettere negli anni sulla reale possibilità di dar vita a un percorso per avviare la formazione di un insegnante europeo. A fronte delle molte difficoltà incontrate nel cercare di rendere possibile questo progetto, nate dalle indubbie diversità di programmi e tempistiche, proprie degli otto stati coinvolti (Olanda, Austria, Cecoslovacchia, Gran Bretagna, Italia, Portogallo, Spagna, Turchia), oltre che dai cambiamenti della stessa Europa, un primo momento sperimentale è quello che si sta realizzando quest’anno. A partire da settembre è stato avviato un Minor Erasmus, che ha visto la creazione di un’unica classe composta da studenti provenienti dalle università di: Olanda, Cecoslovacchia, Italia, Spagna, che stanno partecipando a un percorso di sei mesi. Questo programma comprende lezioni (realizzate da tutti i docenti coinvolti), laboratori, tirocini da svolgersi nei vari paesi europei. Progettare questa sperimentazione ha voluto dire confrontarsi costantemente per definire nel dettaglio un programma funzionale a una visione di docente europeo, valorizzando gli aspetti trasversali, ma non dimenticando le specificità proprie di ogni nazione, la sua storia e contemporaneità didattica e pedagogica. A titolo esemplificativo si possono citare alcuni metodi individuati, come il metodo Montessori, declinato in modo differente nei vari luoghi, o il metodo Dalton, le tecniche Freinet, il richiamo a Comenio, senza dimenticare le proposte di una didattica attuale laboratoriale e delle competenze. Il contributo vuole illustrare i primi risultati raccolti, tra i quali i manifesti stilati dagli studenti dedicati al percorso realizzato.File | Dimensione | Formato | |
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