Il saggio si focalizza sull'utilizzo della pratica narrativa e di scrittura nella formazione degli operatori-medico sanitari impegnati nella cura di malattie importanti, quali quelle oncologiche, degenerative e croniche. Che cosa si può intendere per relazione narrativa di cura ? Che cosa significa mettere al centro della relazione medico-paziente, la storia dell'esperienza di malattia del paziente? La storia di malattia in che cosa si diversifica dall'anamnesi tradizionale? Quale il modello epistemologico dominate di scienza-medica? Quale la formazione dei medici e dei giovani-medici? Che cosa possimao intendre per "medico narrativo"? Sono soltanto alcuni tra gli interrogativi che il saggio solleva, collocandosi nella più ampia e complessa cornice delle Medical Humanities. Per poi, soffermarsi sul possibile, cautelato e situazionato uso della scrittura con i pazienti, in particlare, oncologici. Nel contributo ci si riferisce ad un'espreinza di ricerca-formazione, durata 6 anni, con l'approccio narrativo-autoriflessivo e autobiografico, rivolta a volontari, operatori-medico sanitari, ass.sociale, psiconcologa, della Clinica S.Anna di Lugano e dell'Ass.di Volontariato Oncologico "Triangolo" di Lugano. Quali le attenzioni teoriche e metodologiche da tenere presenti in un atelier di primo avvicinamento alla scrittura di sè, non necessariamente e solo, di malattia, rivolto a un piccolo gruppo di pazienti oncologici: possibilità, vincoli e rischi, anche alla luce delle riceche e della letteratura di settore che è stata presa in considerazione nel testo
Castiglioni, M. (2012). Le pratiche di cura e il contesto medico-sanitario. In D. Demetrio (a cura di), Educare è narrare. Le teorie, le pratiche, la cura (pp. 119-217). Milano : Mimesis.
Le pratiche di cura e il contesto medico-sanitario
CASTIGLIONI, MICAELA DONATELLA
2012
Abstract
Il saggio si focalizza sull'utilizzo della pratica narrativa e di scrittura nella formazione degli operatori-medico sanitari impegnati nella cura di malattie importanti, quali quelle oncologiche, degenerative e croniche. Che cosa si può intendere per relazione narrativa di cura ? Che cosa significa mettere al centro della relazione medico-paziente, la storia dell'esperienza di malattia del paziente? La storia di malattia in che cosa si diversifica dall'anamnesi tradizionale? Quale il modello epistemologico dominate di scienza-medica? Quale la formazione dei medici e dei giovani-medici? Che cosa possimao intendre per "medico narrativo"? Sono soltanto alcuni tra gli interrogativi che il saggio solleva, collocandosi nella più ampia e complessa cornice delle Medical Humanities. Per poi, soffermarsi sul possibile, cautelato e situazionato uso della scrittura con i pazienti, in particlare, oncologici. Nel contributo ci si riferisce ad un'espreinza di ricerca-formazione, durata 6 anni, con l'approccio narrativo-autoriflessivo e autobiografico, rivolta a volontari, operatori-medico sanitari, ass.sociale, psiconcologa, della Clinica S.Anna di Lugano e dell'Ass.di Volontariato Oncologico "Triangolo" di Lugano. Quali le attenzioni teoriche e metodologiche da tenere presenti in un atelier di primo avvicinamento alla scrittura di sè, non necessariamente e solo, di malattia, rivolto a un piccolo gruppo di pazienti oncologici: possibilità, vincoli e rischi, anche alla luce delle riceche e della letteratura di settore che è stata presa in considerazione nel testoI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.