Sempre più spesso, nella nostra società ci troviamo di fronte alla sofferenza mentale vissuta dagli adolescenti, che, a volte, si manifesta in maniera chiara ed estrema, per esempio negli stati d’ansia, nella violenza anche autoindotta, nel suicidio. In altri casi, tale vissuto assume sembianze più sommerse, come il ritiro sociale, la difficoltà di desiderare e di pensare al proprio futuro. Curare il benessere mentale degli adolescenti è un compito sempre più urgente, soprattutto dopo il Covid-19, il quale ha fatto emergere più visibilmente un disagio diffuso già presente. Anche la scuola è chiamata ad assumere un ruolo centrale in tale compito; è qui, infatti, che gli adolescenti trascorrono gran parte del loro tempo. Essa, oltre a essere tra le più importanti agenzie educative – e, pertanto, deputata a occuparsi anche dell’educazione al benessere mentale –, è il luogo dove gli adolescenti sperimentano, quotidianamente, dei vissuti di sofferenza e di disagio. Attualmente, nella maggior parte dei casi, gli interventi di promozione del benessere mentale svolti a scuola sono per lo più estemporanei ed effettuati da esperti esterni. Tuttavia, è ormai noto come i soli interventi “a spot” non siano sufficienti; dunque, è necessario che soprattutto gli insegnanti promuovano il benessere mentale nel lavoro scolastico quotidiano. A questo scopo, in accordo con una prospettiva fenomenologico-ermeneutica, abbiamo ritenuto importante esplorare la percezione di un gruppo di insegnanti e dirigenti scolastici circa il benessere mentale e il disagio degli studenti, nonché la loro rappresentazione del proprio ruolo per la promozione dell’uno e per la prevenzione dell’altro. Pertanto, abbiamo coinvolto in uno studio qualitativo basato sul metodo IPA (Interpretative Phenomenological Analysis) (approvato dal Comitato Etico dell’Università Bicocca) un gruppo di insegnanti e dirigenti delle scuole superiori di primo e secondo grado, interpellati mediante interviste semi-strutturate individuali. Questi professionisti sono stati individuati attraverso campionamento propositivo e snowballing; ci siamo avvalsi della collaborazione di alcuni esperti (consulenti pedagogici, docenti universitari e gruppi di ricerca), i quali, grazie a esperienze professionali e/o a ricerche svolte in contesti e con soggetti affini a quelli dello studio qui presentato, sono stati in grado di suggerirci dei professionisti sensibili alle tematiche riguardanti la promozione della salute mentale e la prevenzione del disagio a scuola. La presentazione avrà l’obiettivo di illustrare i principali risultati emersi da tale ricerca. Crediamo che l’acquisizione della consapevolezza, da parte di insegnanti e dirigenti, di come il proprio ruolo e il proprio spazio d’intervento siano ruoli e spazi per agire anche educativamente sia necessaria per far sì che si creino le condizioni affinché la scuola realizzi uno dei suoi scopi prioritari, ossia la promozione del benessere (mentale) degli studenti.
Daniele, K. (2023). La cura del benessere mentale degli adolescenti a scuola: tra attività didattica e lavoro educativo. In M. Fabbri, P. Malavasi, A. Rosa, I. Vannini (a cura di), Sistemi educativi, orientamento, lavoro (pp. 240-244). Pensa Multimedia.
La cura del benessere mentale degli adolescenti a scuola: tra attività didattica e lavoro educativo
Daniele, K
2023
Abstract
Sempre più spesso, nella nostra società ci troviamo di fronte alla sofferenza mentale vissuta dagli adolescenti, che, a volte, si manifesta in maniera chiara ed estrema, per esempio negli stati d’ansia, nella violenza anche autoindotta, nel suicidio. In altri casi, tale vissuto assume sembianze più sommerse, come il ritiro sociale, la difficoltà di desiderare e di pensare al proprio futuro. Curare il benessere mentale degli adolescenti è un compito sempre più urgente, soprattutto dopo il Covid-19, il quale ha fatto emergere più visibilmente un disagio diffuso già presente. Anche la scuola è chiamata ad assumere un ruolo centrale in tale compito; è qui, infatti, che gli adolescenti trascorrono gran parte del loro tempo. Essa, oltre a essere tra le più importanti agenzie educative – e, pertanto, deputata a occuparsi anche dell’educazione al benessere mentale –, è il luogo dove gli adolescenti sperimentano, quotidianamente, dei vissuti di sofferenza e di disagio. Attualmente, nella maggior parte dei casi, gli interventi di promozione del benessere mentale svolti a scuola sono per lo più estemporanei ed effettuati da esperti esterni. Tuttavia, è ormai noto come i soli interventi “a spot” non siano sufficienti; dunque, è necessario che soprattutto gli insegnanti promuovano il benessere mentale nel lavoro scolastico quotidiano. A questo scopo, in accordo con una prospettiva fenomenologico-ermeneutica, abbiamo ritenuto importante esplorare la percezione di un gruppo di insegnanti e dirigenti scolastici circa il benessere mentale e il disagio degli studenti, nonché la loro rappresentazione del proprio ruolo per la promozione dell’uno e per la prevenzione dell’altro. Pertanto, abbiamo coinvolto in uno studio qualitativo basato sul metodo IPA (Interpretative Phenomenological Analysis) (approvato dal Comitato Etico dell’Università Bicocca) un gruppo di insegnanti e dirigenti delle scuole superiori di primo e secondo grado, interpellati mediante interviste semi-strutturate individuali. Questi professionisti sono stati individuati attraverso campionamento propositivo e snowballing; ci siamo avvalsi della collaborazione di alcuni esperti (consulenti pedagogici, docenti universitari e gruppi di ricerca), i quali, grazie a esperienze professionali e/o a ricerche svolte in contesti e con soggetti affini a quelli dello studio qui presentato, sono stati in grado di suggerirci dei professionisti sensibili alle tematiche riguardanti la promozione della salute mentale e la prevenzione del disagio a scuola. La presentazione avrà l’obiettivo di illustrare i principali risultati emersi da tale ricerca. Crediamo che l’acquisizione della consapevolezza, da parte di insegnanti e dirigenti, di come il proprio ruolo e il proprio spazio d’intervento siano ruoli e spazi per agire anche educativamente sia necessaria per far sì che si creino le condizioni affinché la scuola realizzi uno dei suoi scopi prioritari, ossia la promozione del benessere (mentale) degli studenti.File | Dimensione | Formato | |
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