Nuove prospettive di analisi dei film di famiglia delle vacanze. Il paesaggio marino e lo sguardo del turista

Home movies are amateur films destined to a private use which often represent family celebrations, holidays or events. These documents are recently gaining the scholars interest after a the recovery works made by archivists and artists who transferred these memories from a domestic to a public context (Aasman, Montrescu-Mayes, 2019). The most frequent approaches adopted by scholars focus on fundamental themes like memory and genealogy, social and historical aspects, or the identity politics. A new perspective has been outlined centered on the relationship betweeen amateur production and urban space (Simoni, 2018) On one hand, this research is following the same perspective, on the other hand, it tries to valorize another kind of home movies still not explored and understimate: the holidays movies (Locatelli, 2005). With an interdisciplinare approach wich mix geography and media studies, more than two hundred digitalized films from the National Enterprise Cinema Archive have being analyzed. They have been produced between the Fifties and the early Eighties by filmmakers who were residing in Piedmont and Lumbardy. The research consisted in an exploration of the profound urban evolution of Ligurian coasts through the eyes of the tourists themselves. These trasformations happened during the economic boom of the Second Postwar in Italy and they were caused by the need of “second houses” (dell’Agnese, Bagnoli, 2004). Not only it was possible to highlight year by year the landscape mutation, but it was only possible to observe how the relationship between the touristic space and practice changed.

I film di famiglia, ossia tutti quei filmati amatoriali realizzati per essere mostrati tra amici e parenti, e che spesso ritraggono ricorrenze, eventi, o vacanze, da alcuni decenni hanno iniziato a riscuotere l’interesse dei ricercatori, anche grazie al lavoro di recupero di archivisti e artisti che hanno trasferito queste memorie da un contesto domestico e privato, ad uno pubblico (Aasman, Montrescu-Mayes, 2019). L’approccio di indagine più comune parte dal fondo, affrontando tempi quali la memoria e la genealogia (Cati, 2009), gli aspetti sociali (Zimmermann, 1995), o le identity politics (Montrescu-Mayes, Norris Nicholson, 2018). Una prospettiva innovativa è stata data, invece, da Paolo Simoni (2018), il quale si è soffermato sul rapporto tra la produzione amatoriale e lo spazio urbano. La mia ricerca si allinea al lavoro di Simoni, ma cerca di valorizzare una tipologia di film di famiglia spesso tralasciata e finora poco esplorata dal mondo accademico: i film di vacanze (Locatelli, 2005). Di natura interdisciplinare tra media studies e geografia, ha preso in esame più di duecento bobine digitalizzate e conservate presso l’Archivio Nazionale del Cinema d’Impresa di Ivrea, prodotte tra gli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Ottanta, da cineoperatori residenti in Piemonte e Lombardia. Lo studio utilizza una mixed methodology: ad una content analysis quantitativa (Rose, 2012) dei numerosi materiali audiovisivi, affianca una analisi qualitativa di alcuni girati particolarmente significativi con l’approccio delle ecocritical geopolitics (dell’Agnese 2021). L’obiettivo è quello di esplorare la profonda evoluzione delle coste liguri avvenuta durante il boom economico del Secondo Dopoguerra e conseguente a uno sviluppo edilizio quasi incontrollato, legato al crescente fabbisogno di seconde case (dell’Agnese, Bagnoli, 2004). Le rappresentazioni dei turisti sono mutate assieme alla pratica turistica? Come si è evoluto il rapporto dei cineoperatori con lo spazio turistico e come le loro rappresentazioni del paesaggio con lo spazio turistico? Come è stata rappresentata la contemporanea cementificazione della costa? Emerge una sensibilità o una consapevolezza ambientale?