La società contemporanea è attraversata da intense trasformazioni, una parte delle quali interpella con forza il rapporto tra esseri umani e Natura, anche e soprattutto in relazione all’attuale crisi ecologica e ai cambiamenti climatici che minacciano di sconvolgere (e che di fatto stanno già da molti anni sconvolgendo) in tempi relativamente brevi la vita (umana e non-umana) del Pianeta. Come ripensare allora tale rapporto e le trasformazioni per renderle sostenibili? L’ipotesi che si intende sviluppare in questo contributo è che per affrontare con responsabilità, consapevolezza e creatività i cambiamenti in atto occorra imparare a pensare gli ibridi, seguendo la via tracciata in questa direzione da alcuni studiosi contemporanei, tra cui Bruno Latour. Molti, infatti, se non tutti i fenomeni più rilevanti nello scenario contemporaneo – compresi quelli ascrivibili alla crisi ambientale – sono il frutto di processi di ibridazione, nel senso che implicano una profonda interconnessione tra dimensioni naturali, sociali, culturali, tecniche, politiche, economiche. Pensare gli ibridi, significa allora educare ed educarsi a sviluppare un’epistemologia non dualista, capace cioè di elaborare delle rappresentazioni adeguate a cogliere il carattere naturalculturale dei fenomeni.
Ferrante, A. (2021). Imparare a pensare gli ibridi. Intrecci e interconnessioni tra natura, cultura, educazione. Intervento presentato a: Sesto Convegno Internazionale Educazione, Territori, Natura. Percorsi di cittadinanza a partire dalla scuola, Webinar.
Imparare a pensare gli ibridi. Intrecci e interconnessioni tra natura, cultura, educazione
Ferrante, A
2021
Abstract
La società contemporanea è attraversata da intense trasformazioni, una parte delle quali interpella con forza il rapporto tra esseri umani e Natura, anche e soprattutto in relazione all’attuale crisi ecologica e ai cambiamenti climatici che minacciano di sconvolgere (e che di fatto stanno già da molti anni sconvolgendo) in tempi relativamente brevi la vita (umana e non-umana) del Pianeta. Come ripensare allora tale rapporto e le trasformazioni per renderle sostenibili? L’ipotesi che si intende sviluppare in questo contributo è che per affrontare con responsabilità, consapevolezza e creatività i cambiamenti in atto occorra imparare a pensare gli ibridi, seguendo la via tracciata in questa direzione da alcuni studiosi contemporanei, tra cui Bruno Latour. Molti, infatti, se non tutti i fenomeni più rilevanti nello scenario contemporaneo – compresi quelli ascrivibili alla crisi ambientale – sono il frutto di processi di ibridazione, nel senso che implicano una profonda interconnessione tra dimensioni naturali, sociali, culturali, tecniche, politiche, economiche. Pensare gli ibridi, significa allora educare ed educarsi a sviluppare un’epistemologia non dualista, capace cioè di elaborare delle rappresentazioni adeguate a cogliere il carattere naturalculturale dei fenomeni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.