A ogni epoca il suo Confucio

Il pensiero etico-politico di Confucio (551-479 a.C.) segna la svolta filosofica compiuta dalla Cina nell’era assiale – in parallelo a Buddha in India e ai pensatori presocratici in Grecia –, una fase in cui «la fine del mondo antico coincide con l’età dei filosofi». Eppure, del Confucio storico non abbiamo nulla. I “Lunyu” 论语 (Dialoghi), che ci sono pervenuti in una redazione del III secolo d.C., raccolgono i detti del Maestro, aneddoti sulla sua vita e dialoghi tra lui e i suoi discepoli, e dei discepoli tra loro, ma sono opera dei suoi seguaci, pertanto non sono “autentici”: rappresentano semplicemente il testo cronologicamente più vicino a lui e, di conseguenza, il più affidabile. Questa opera a lui attribuita si è prestata a molteplici interpretazioni nel corso della storia, in Cina e non solo. Il presente articolo indaga le letture di Confucio e l’importanza del suo pensiero lungo le epoche.