La struttura della formula con demonstratio, nel processo romano classico, ha da tempo affaticato la migliore dottrina intorno alla spiegazione delle incongruenze formali e sostanziali che essa presenta. Esaminate criticamente le diverse ipotesi ad oggi proposte e negata l‘opportunità di seguire una sincronica prospettiva dogmatica, si sostiene che la struttura formulare con demonstratio, e la difficoltà interpretativa cui essa dà luogo, sia utile come specchio di una più antica fase dello sviluppo storico della conceptio formularum, agli albori dell’attività onoraria. I ritrovamenti papirologici ed epigrafici, in una con le ambigue testimonianze gaiane in tema, permettono di prospettare infatti un modello iniziale di impostazione della lite alternativo a quello infine dominante (basato sull’alternativa s.p.c./s.n.p.a.). La demonstratio infatti non appare essere necessariamente da sempre strumentale alla intentio, ma, al contrario, risulta alternativa ad essa, secondo uno schema di definizione dei compiti del giudice analogo a quello della procedura interdittale e a quello dell’agere per sponsionem, entrambi ben precedenti alla lex Aebutia.
Buzzacchi, C. (2007). Demonstratio e protoformule. In Studi per Giovanni Nicosia (pp. 141-167). Milano : Giuffrè.
Demonstratio e protoformule
BUZZACCHI, CHIARA
2007
Abstract
La struttura della formula con demonstratio, nel processo romano classico, ha da tempo affaticato la migliore dottrina intorno alla spiegazione delle incongruenze formali e sostanziali che essa presenta. Esaminate criticamente le diverse ipotesi ad oggi proposte e negata l‘opportunità di seguire una sincronica prospettiva dogmatica, si sostiene che la struttura formulare con demonstratio, e la difficoltà interpretativa cui essa dà luogo, sia utile come specchio di una più antica fase dello sviluppo storico della conceptio formularum, agli albori dell’attività onoraria. I ritrovamenti papirologici ed epigrafici, in una con le ambigue testimonianze gaiane in tema, permettono di prospettare infatti un modello iniziale di impostazione della lite alternativo a quello infine dominante (basato sull’alternativa s.p.c./s.n.p.a.). La demonstratio infatti non appare essere necessariamente da sempre strumentale alla intentio, ma, al contrario, risulta alternativa ad essa, secondo uno schema di definizione dei compiti del giudice analogo a quello della procedura interdittale e a quello dell’agere per sponsionem, entrambi ben precedenti alla lex Aebutia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.