Decostruendo il carattere ideologico dello sviluppo mostra come la categoria “emergenza” abbia “inverato” la mitologia e la pratica “sviluppista”, standardizzando gli interventi e sottraendoli alla sostenibilità e alla partecipazione. Il testo discute le resistenze ai tentativi egemonici e omologanti di imporre un’ideologia felice e rappacificata della globalizzazione e dello sviluppo. Sostituisce l’analisi degli “sviluppi alternativi” con lo studio delle “alternative allo sviluppo” in atto nelle pratiche dei movimenti e degli esperimenti innovativi di base. Considera come i paradigmi post-moderni possano inaugurare nuove possibilità di configurare i processi di cambiamento pianificato in termini coerentemente negoziali. Sostiene che la cooperazione si possa solamente realizzare nella prioritaria messa in discussione e nel superamento della modernità, delle concezioni verticistiche e tecnocratiche dell’evoluzione e della crescita, all’interno di una fenomenologia che risolva lo sviluppo nel suo contrario: la decrescita.
Malighetti, R. (2005). Introduzione. Fine dello sviluppo. Emergenza o descrescita. In Malighetti R. (a cura di), Oltre lo sviluppo. Le prospettive dell'antropologia (pp. 7-50). Roma : Meltemi.
Introduzione. Fine dello sviluppo. Emergenza o descrescita
MALIGHETTI, ROBERTO
2005
Abstract
Decostruendo il carattere ideologico dello sviluppo mostra come la categoria “emergenza” abbia “inverato” la mitologia e la pratica “sviluppista”, standardizzando gli interventi e sottraendoli alla sostenibilità e alla partecipazione. Il testo discute le resistenze ai tentativi egemonici e omologanti di imporre un’ideologia felice e rappacificata della globalizzazione e dello sviluppo. Sostituisce l’analisi degli “sviluppi alternativi” con lo studio delle “alternative allo sviluppo” in atto nelle pratiche dei movimenti e degli esperimenti innovativi di base. Considera come i paradigmi post-moderni possano inaugurare nuove possibilità di configurare i processi di cambiamento pianificato in termini coerentemente negoziali. Sostiene che la cooperazione si possa solamente realizzare nella prioritaria messa in discussione e nel superamento della modernità, delle concezioni verticistiche e tecnocratiche dell’evoluzione e della crescita, all’interno di una fenomenologia che risolva lo sviluppo nel suo contrario: la decrescita.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.