Questo lavoro esamina il ruolo del capitale umano nelle modalità territoriali del processo di sviluppo italiano. Ci si domanda: i. se nel tempo si realizzi un processo di riduzione nei divari territoriali di reddito e di produttività; ii. se i territori inizialmente meno produttivi e redditizi sperimentino una crescita più rapida; iii. se la previsione precedente si applichi al netto dell’effetto delle disparità strutturali e/o istituzionali; iv. se la formulazione del capitale umano in chiave professionale sia a tale riguardo più utile della sua formulazione in termini di titoli di studio. In primo luogo, a differenza che in altri studi recenti, questo definisce il capitale umano in base a misure, oltre che di scolarizzazione (titoli di studio o anni di scolarizzazione), anche di professionalità (accumulazione post-scolastica di capitale umano). In secondo luogo, esso indaga l’ipotesi di convergenza fra le province italiane nel periodo 1951-1991, stimando la dinamica relativa non solo del reddito pro capite ma anche del prodotto per attivo, dove tutti i dati sono misurati in termini relativi alla media nazionale. I risultati suggeriscono che, a differenza che in altri studi recenti, le ipotesi teoriche formulate riguardo al processo di convergenza e al ruolo dell’offerta di capitale umano come generatore della dinamica territoriale risultano confermate dall’analisi empirica.
Pompili, T. (2009). Sviluppo di lunga durata e convergenza: istruzione o professione come capitale umano. In T. Pompili (a cura di), Sfide globali e strategie locali nello sviluppo economico dei territori (pp. 1-40). Padova : CEDAM.
Sviluppo di lunga durata e convergenza: istruzione o professione come capitale umano
POMPILI, TOMASO GIUSEPPE MARIO
2009
Abstract
Questo lavoro esamina il ruolo del capitale umano nelle modalità territoriali del processo di sviluppo italiano. Ci si domanda: i. se nel tempo si realizzi un processo di riduzione nei divari territoriali di reddito e di produttività; ii. se i territori inizialmente meno produttivi e redditizi sperimentino una crescita più rapida; iii. se la previsione precedente si applichi al netto dell’effetto delle disparità strutturali e/o istituzionali; iv. se la formulazione del capitale umano in chiave professionale sia a tale riguardo più utile della sua formulazione in termini di titoli di studio. In primo luogo, a differenza che in altri studi recenti, questo definisce il capitale umano in base a misure, oltre che di scolarizzazione (titoli di studio o anni di scolarizzazione), anche di professionalità (accumulazione post-scolastica di capitale umano). In secondo luogo, esso indaga l’ipotesi di convergenza fra le province italiane nel periodo 1951-1991, stimando la dinamica relativa non solo del reddito pro capite ma anche del prodotto per attivo, dove tutti i dati sono misurati in termini relativi alla media nazionale. I risultati suggeriscono che, a differenza che in altri studi recenti, le ipotesi teoriche formulate riguardo al processo di convergenza e al ruolo dell’offerta di capitale umano come generatore della dinamica territoriale risultano confermate dall’analisi empirica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.