Il laboratorio è un luogo partecipato e attivo di pratica della conoscenza che non può essere affidato alla sola parola. Implica sempre un’esperienza e un’acquisizione di saperi quali conseguenze di azione e riflessione insieme. In tal senso, il laboratorio (che non può che rivolgersi a poche persone alla volta, com’è il caso di un gruppo classe) costituisce il terreno più autentico di costruzione e di validazione – di incorporazione – delle competenze. Una didattica laboratoriale così intesa rende possibile sperimentare e rielaborare in un tempo sostanzialmente breve e intenso quello che, nella vita diffusa, rischia di essere dilatato nel tempo e nello spazio fino a essere, non di rado, continuamente eluso. L’insufficienza del ricorso alla sola parola per definire una proposta laboratoriale non significa che questa, nelle sue diverse forme sia orali sia scritte, non risulti importante. Tutt’altro. La parola contribuisce a “fare senso” (a favorire la discussione e la mediazione sui significati, a esplorare strategie innovative, a far emergere i modelli teorici impliciti, a stimolare il coinvolgimento e il cambiamento personali) non disgiuntamente dal gesto, dal movimento, dalla postura, dalla voce, dal disegno, dal colore, dalla manipolazione di oggetti e materiali... Il piacere di conoscere del bambino (ma non solo) non può essere sganciato dal corpo, e ciò vale anche per la parola: la parola deve portarsi appresso la traccia del corpo di chi parla. Soprattutto se si vuole “dare voce” ai più piccoli non si può prescindere da questa consapevolezza. La “pedagogia del corpo” (definizione che ho proposto circa dieci anni fa) non si circoscrive in uno spazio e in modalità educative specialistiche d’intervento. È piuttosto un’attitudine educativa trasversale segnata dalla dimensione della scoperta, dall’apertura ai sensi, dalla messa in gioco di pensiero-corpo-emozione nella relazione.
Gamelli, I. (2009). Feeling: appunti per un'educazione sensibile. In I. Gamelli (a cura di), I laboratori del corpo (pp. 1-22). Milano : Cortina.
Feeling: appunti per un'educazione sensibile
GAMELLI, IVANO GIUSEPPE
2009
Abstract
Il laboratorio è un luogo partecipato e attivo di pratica della conoscenza che non può essere affidato alla sola parola. Implica sempre un’esperienza e un’acquisizione di saperi quali conseguenze di azione e riflessione insieme. In tal senso, il laboratorio (che non può che rivolgersi a poche persone alla volta, com’è il caso di un gruppo classe) costituisce il terreno più autentico di costruzione e di validazione – di incorporazione – delle competenze. Una didattica laboratoriale così intesa rende possibile sperimentare e rielaborare in un tempo sostanzialmente breve e intenso quello che, nella vita diffusa, rischia di essere dilatato nel tempo e nello spazio fino a essere, non di rado, continuamente eluso. L’insufficienza del ricorso alla sola parola per definire una proposta laboratoriale non significa che questa, nelle sue diverse forme sia orali sia scritte, non risulti importante. Tutt’altro. La parola contribuisce a “fare senso” (a favorire la discussione e la mediazione sui significati, a esplorare strategie innovative, a far emergere i modelli teorici impliciti, a stimolare il coinvolgimento e il cambiamento personali) non disgiuntamente dal gesto, dal movimento, dalla postura, dalla voce, dal disegno, dal colore, dalla manipolazione di oggetti e materiali... Il piacere di conoscere del bambino (ma non solo) non può essere sganciato dal corpo, e ciò vale anche per la parola: la parola deve portarsi appresso la traccia del corpo di chi parla. Soprattutto se si vuole “dare voce” ai più piccoli non si può prescindere da questa consapevolezza. La “pedagogia del corpo” (definizione che ho proposto circa dieci anni fa) non si circoscrive in uno spazio e in modalità educative specialistiche d’intervento. È piuttosto un’attitudine educativa trasversale segnata dalla dimensione della scoperta, dall’apertura ai sensi, dalla messa in gioco di pensiero-corpo-emozione nella relazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.