Un mondo fatto di piccole cose. Tra arte e natura

Questo scritto propone uno sguardo duplice su una serie di pratiche educative progettate e realizzate in alcune scuole dell’infanzia e nidi sia in Italia sia in Brasile, che vedono il contatto da parte dei bambini con gli elementi naturali e il costante utilizzo degli spazi esterni come passaggi imprescindibili per la loro crescita. Le immagini delle azioni dei bambini nei servizi dei due paesi, scambiate e visionate dai ricercatori e dagli educatori, sono riuscite a essere un potente stimolatore di riflessioni su tematiche quali quelle dell’Outdoor Education (Farné, Agostini, a cura di, 2014) o dell’educazione in natura (D’Antone, Parricchi, a cura di, 2018; Guerra, a cura di, 2015; Malavasi, 2013; Schenetti,Salvaterra, Rossini, 2015), che attualmente sono molto sentite nel panorama educativo sia italiano sia estero e che nel lavoro realizzato si è provato a utilizzare in termini di dualità. Si è proposto, infatti, un gioco costante di rimandi tra alcune potenzialità: luoghi interni ed esterni, esperienze scientifiche e artistiche (Dewey, 2014a; 2014b), materiali naturali e artificiali, esplorazioni corporee sensoriali e pensieri, libertà e costrizione, rischio e pericolo (Knight, 2011)3. Questa modalità doppia si manterrà anche nelle nostre parole di ricercatrici in Italia, a contatto con i pensieri di chi opera in Brasile.