Il saggio si occupa del fenomeno dell’esclusione sociale mediante un’analisi tesa a far emergere le variegate cause della povertà e la pluralità degli strumenti a sostegno del reddito. In questa prospettiva lo studio analizza la l. n. 33 del 2017 e il d.lgs. n. 147 dello stesso anno, che ha provveduto a delineare il reddito di inclusione in attuazione della l. n. 33. Di questa misura vengono analizzati i requisiti distintivi e le prospettive future. I primi collocano il Reddito di inclusione nell’ambito del “reddito minimo” e non del “reddito di cittadinanza”. Le prospettive attengono, invece, ai requisiti di accesso alla misura, in particolare, da un lato, alla rilevanza attribuita al reddito da lavoro, dall’altro, al numero delle proposte di lavoro rifiutabili dai destinatari del sostegno senza incorrere nella decadenza del beneficio economico. In proposito, il saggio evidenzia che molti programmi europei considerano una percentuale, e non la totalità, del reddito da lavoro, nel calcolo dei requisiti di accesso alla misura del reddito minimo e limitano a uno soltanto il numero di proposte congrue che possono essere rifiutate.
Vettor, T. (2018). Il reddito di inclusione: quale sostegno contro la povertà?. In V. Ferrante (a cura di), Economia informale e strategia di contrasto: a che punto siamo? (pp. 43-68). Milano : Vita e Pensiero.
Il reddito di inclusione: quale sostegno contro la povertà?
Vettor, T
2018
Abstract
Il saggio si occupa del fenomeno dell’esclusione sociale mediante un’analisi tesa a far emergere le variegate cause della povertà e la pluralità degli strumenti a sostegno del reddito. In questa prospettiva lo studio analizza la l. n. 33 del 2017 e il d.lgs. n. 147 dello stesso anno, che ha provveduto a delineare il reddito di inclusione in attuazione della l. n. 33. Di questa misura vengono analizzati i requisiti distintivi e le prospettive future. I primi collocano il Reddito di inclusione nell’ambito del “reddito minimo” e non del “reddito di cittadinanza”. Le prospettive attengono, invece, ai requisiti di accesso alla misura, in particolare, da un lato, alla rilevanza attribuita al reddito da lavoro, dall’altro, al numero delle proposte di lavoro rifiutabili dai destinatari del sostegno senza incorrere nella decadenza del beneficio economico. In proposito, il saggio evidenzia che molti programmi europei considerano una percentuale, e non la totalità, del reddito da lavoro, nel calcolo dei requisiti di accesso alla misura del reddito minimo e limitano a uno soltanto il numero di proposte congrue che possono essere rifiutate.File | Dimensione | Formato | |
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