Questo capitolo, attraverso la tecnica dell’analisi documentaria (riviste, documenti on line, blog, forum), si propone di sondare alcune caratteristiche delle narrazioni mediatiche in tema di sessualità. La nostra ipotesi è che tali narrazioni (e i molteplici tentativi di regolamentazione e di controllo in esse contenute) siano alquanto differenti per fase del corso di vita. Mentre la sessualità infantile e quella adolescenziale sono generalmente fonte di preoccupazione (pensiamo all’immagine del bambino “puro”, “asessuato”, “candido”, incompatibile con espressioni della sessualità, ma anche a quella dell’adolescente “ignorante”, “eccessivo” e “senza limiti”), le narrazioni rivolte ad un pubblico adulto dispensano consigli di altra natura. Da un lato, i messaggi veicolati vanno nella direzione di un “miglioramento” e “affinamento” delle pratiche sessuali (necessarie ed indispensabili); dall’altro lato, però, insistono su rischi e malattie sessualmente trasmissibili. Nel caso degli anziani, infine, la sessualità, inestricabilmente legata al sentimento, diventa un must per poter “vivere meglio e più a lungo”.
Rossi, M., Ruspini, E. (2011). Sessualità e corso di vita: narrazioni e prescrizioni mediatiche. In M. Inghilleri, E. Ruspini (a cura di), Sessualità narrate. Esperienze di intimità a confronto (pp. 53-77). Milano : FrancoAngeli.
Sessualità e corso di vita: narrazioni e prescrizioni mediatiche
RUSPINI, ELISABETTA
2011
Abstract
Questo capitolo, attraverso la tecnica dell’analisi documentaria (riviste, documenti on line, blog, forum), si propone di sondare alcune caratteristiche delle narrazioni mediatiche in tema di sessualità. La nostra ipotesi è che tali narrazioni (e i molteplici tentativi di regolamentazione e di controllo in esse contenute) siano alquanto differenti per fase del corso di vita. Mentre la sessualità infantile e quella adolescenziale sono generalmente fonte di preoccupazione (pensiamo all’immagine del bambino “puro”, “asessuato”, “candido”, incompatibile con espressioni della sessualità, ma anche a quella dell’adolescente “ignorante”, “eccessivo” e “senza limiti”), le narrazioni rivolte ad un pubblico adulto dispensano consigli di altra natura. Da un lato, i messaggi veicolati vanno nella direzione di un “miglioramento” e “affinamento” delle pratiche sessuali (necessarie ed indispensabili); dall’altro lato, però, insistono su rischi e malattie sessualmente trasmissibili. Nel caso degli anziani, infine, la sessualità, inestricabilmente legata al sentimento, diventa un must per poter “vivere meglio e più a lungo”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.