ci conduce sul terreno dell’attivismo artistico. Assumendo come filo conduttore il video girato dall’artista olandese nella Repubblica Democratica del Congo (2009) Bargna analizza il rapporto fra le politiche postsviluppiste dell’umanitario e la produzione di immagini che contribuisce alla costruzione dell’altro come “vittima”, come oggetto di protezione e beneficiario di donazioni. In questo campo sociale di pratiche, la sofferenza degli altri si fa spesso spettacolo, muovendo una gigantesca economia morale e materiale, che fa della povertà una risorsa da proteggere e mettere a frutto. È qui che la produzione di immagini gioca un ruolo fondamentale, mediando i rapporti fra persone e mondi lontani, attingendo all’archivio collettivo di un’iconografia del dolore storicamente consolidata e all’immaginario miserabilista che avvolge gran parte del sud del mondo e dell’Africa in particolare. Sono immagini che muovono all’azione o la inibiscono: provocano l’avversione per il persecutore, l’identificazione empatica con la vittima o l’atteggiamento voyeuristico, di chi guarda più all’immagine, che attraverso l’immagine.
Bargna, I. (2018). Spettacolo del dolore ed estetica della miseria. A proposito di Enjoy Poverty di Renzo Martens. In Mediascapes. Pratiche dell'immagine e antropologia culturale (pp. 271-322). Meltemi.
Spettacolo del dolore ed estetica della miseria. A proposito di Enjoy Poverty di Renzo Martens
Bargna, I
2018
Abstract
ci conduce sul terreno dell’attivismo artistico. Assumendo come filo conduttore il video girato dall’artista olandese nella Repubblica Democratica del Congo (2009) Bargna analizza il rapporto fra le politiche postsviluppiste dell’umanitario e la produzione di immagini che contribuisce alla costruzione dell’altro come “vittima”, come oggetto di protezione e beneficiario di donazioni. In questo campo sociale di pratiche, la sofferenza degli altri si fa spesso spettacolo, muovendo una gigantesca economia morale e materiale, che fa della povertà una risorsa da proteggere e mettere a frutto. È qui che la produzione di immagini gioca un ruolo fondamentale, mediando i rapporti fra persone e mondi lontani, attingendo all’archivio collettivo di un’iconografia del dolore storicamente consolidata e all’immaginario miserabilista che avvolge gran parte del sud del mondo e dell’Africa in particolare. Sono immagini che muovono all’azione o la inibiscono: provocano l’avversione per il persecutore, l’identificazione empatica con la vittima o l’atteggiamento voyeuristico, di chi guarda più all’immagine, che attraverso l’immagine.File | Dimensione | Formato | |
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