La R-F presentata si colloca nell’ambito del progetto Erasmus+ STEP. Oggetto di indagine è la costruzione dell’identità individuale in rapporto al proprio ambiente di vita tramite l’esperienza diretta del territorio in cui si abita. Il percorso attraversa un processo di indagine che viene co-progettato dall’insegnante-ricercatrice e da un gruppo di 25 bambini di 8-9 anni (classe III) insieme a due ricercatrici, una tirocinante-tesista e una tutor coordinatrice. Le domande che supportano la progettazione sono: in che modo i bambini interrogano il territorio e lo collegano al proprio vissuto? Come costruiscono il senso del passato partendo dal presente? Questa fase della ricerca è iniziata a ott. 2016 e terminerà a nov. 2017. Durante la visita al museo della civiltà contadina, dalle domande o dalle osservazioni dei bambini sono emersi temi riconducibili al senso di conservare questi oggetti, di recuperare questi luoghi e al tema quindi della memoria (“Ma è sempre stato così?” B1 “Anche mia nonna ha questa macchina da cucire ma non la usa perché ha comprato quella nuova.” B2). Temi ripresi in classe con l’osservazione di fotografie, la descrizione degli oggetti e spazi visitati che hanno fatto scaturire racconti delle esperienze dei nonni, che conservano oggetti del passato, del ri-uso di macchinari forniti da organizzazioni di volontariato a paesi meno industrializzati. La ricerca-formazione prevede una raccolta dati da parte di tutta l’equipe; l’insegnante compila uno strumento (Piano di lavoro del Percorso Didattico) in cui indica i contenuti curricolari coinvolti, gli obiettivi di competenza, la motivazione e il senso per i bambini. Sono previsti incontri mensili nei quali si analizzano le pratiche per ri-progettare in itinere. L’obiettivo è sviluppare la riflessività del professionista sulle proprie competenze progettuali e di documentazione, per le quali non c’è tradizione nel curricolo formativo né nell’esperienza degli insegnanti in servizio. Dai risultati preliminari emerge la capacità di costruire in maniera interdisciplinare i percorsi, rilevata anche dall’osservazione della tirocinante. Nel corso del quarto incontro viene dichiarata una maggior consapevolezza dei temi trattati e capacità di coglierli e rilanciarli nel momento in cui vengono sollevati dai bambini durante le discussioni in classe. L’ICS e l’Università hanno siglato una convenzione di collaborazione scientifica che declina i ruoli, le azioni, le metodologie e l’uso dei risultati.
Baiano, G., Fredella, C., Piro, O., Zecca, L. (2017). “Ma è sempre stato così?” Cornaredo, la sua storia e il suo territorio: uno studio di caso nell’ambito del progetto Erasmus+ STEP (School Territory Environment Pedagogy). Intervento presentato a: Costruire insieme. La ricerca-formazione come motore di cambiamento Convegno Nazionale Bologna, 16-17 Febbraio 2017, Bologna,.
“Ma è sempre stato così?” Cornaredo, la sua storia e il suo territorio: uno studio di caso nell’ambito del progetto Erasmus+ STEP (School Territory Environment Pedagogy)
Claudia Fredella
Primo
;Luisa Zecca
2017
Abstract
La R-F presentata si colloca nell’ambito del progetto Erasmus+ STEP. Oggetto di indagine è la costruzione dell’identità individuale in rapporto al proprio ambiente di vita tramite l’esperienza diretta del territorio in cui si abita. Il percorso attraversa un processo di indagine che viene co-progettato dall’insegnante-ricercatrice e da un gruppo di 25 bambini di 8-9 anni (classe III) insieme a due ricercatrici, una tirocinante-tesista e una tutor coordinatrice. Le domande che supportano la progettazione sono: in che modo i bambini interrogano il territorio e lo collegano al proprio vissuto? Come costruiscono il senso del passato partendo dal presente? Questa fase della ricerca è iniziata a ott. 2016 e terminerà a nov. 2017. Durante la visita al museo della civiltà contadina, dalle domande o dalle osservazioni dei bambini sono emersi temi riconducibili al senso di conservare questi oggetti, di recuperare questi luoghi e al tema quindi della memoria (“Ma è sempre stato così?” B1 “Anche mia nonna ha questa macchina da cucire ma non la usa perché ha comprato quella nuova.” B2). Temi ripresi in classe con l’osservazione di fotografie, la descrizione degli oggetti e spazi visitati che hanno fatto scaturire racconti delle esperienze dei nonni, che conservano oggetti del passato, del ri-uso di macchinari forniti da organizzazioni di volontariato a paesi meno industrializzati. La ricerca-formazione prevede una raccolta dati da parte di tutta l’equipe; l’insegnante compila uno strumento (Piano di lavoro del Percorso Didattico) in cui indica i contenuti curricolari coinvolti, gli obiettivi di competenza, la motivazione e il senso per i bambini. Sono previsti incontri mensili nei quali si analizzano le pratiche per ri-progettare in itinere. L’obiettivo è sviluppare la riflessività del professionista sulle proprie competenze progettuali e di documentazione, per le quali non c’è tradizione nel curricolo formativo né nell’esperienza degli insegnanti in servizio. Dai risultati preliminari emerge la capacità di costruire in maniera interdisciplinare i percorsi, rilevata anche dall’osservazione della tirocinante. Nel corso del quarto incontro viene dichiarata una maggior consapevolezza dei temi trattati e capacità di coglierli e rilanciarli nel momento in cui vengono sollevati dai bambini durante le discussioni in classe. L’ICS e l’Università hanno siglato una convenzione di collaborazione scientifica che declina i ruoli, le azioni, le metodologie e l’uso dei risultati.File | Dimensione | Formato | |
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