Il lavoro degli operatori sociali con i richiedenti asilo richiede molte risorse in termini di relazione di aiuto, tutela della salute e presa in carico delle vulnerabilità incontrate. Come lavoratori impegnati in prima linea nella gestione delle emergenze, tali attività pongono gli operatori sociali a rischio di sviluppo di sentimenti di stress lavoro-correlato, trauma secondario ed esaurimento emotivo che mettono a rischio tanto i livelli di benessere soggettivi quanto le performance lavorative. Il presente studio esplorativo ha l’obiettivo di indagare l’impatto della qualità di vita professionale sui livelli di benessere psicologico tenendo in considerazione l’effetto del work engagement in un campione di operatori sociali operanti sul territorio milanese (N=65) all’interno di centri di accoglienza integrata (SPRAR e CAS). La complessa rete di relazioni tra le variabili oggetto di studio è stata valutata attraverso l’utilizzo di modelli ad equazione strutturale. A tal fine, sono state somministrate le seguenti misure quantitative: Professional Quality of Life Scale (ProQual); Utrecht Work Engagement (UWE-9), General Health Questionnaire (GHQ-12). I risultati del modello [χ2 (15) = 19.5, p =.189, NC = 1.30; RMSEA: .069, pclose=.326; NFI = ..883; NNFI = .967; CFI = .970; SRMR = .076] mostrano che trauma secondario e burnout riportano effetti diretti negativi associati ai livelli di work engagement e di benessere psicologico. Tale fenomeno risulta particolarmente amplificato quando la relazione operatore-rifugiato è inter-genere. I risultati del presente studio sono discussi in termini di intervento e formazione degli operatori impegnati nella gestione dei profughi e richiedenti asilo.
Pepe, A., Addimando, L., Scartozzi, E., Veronese, G. (2018). Qualità di vita professionale, work engagement e benessere soggettivo: uno studio esplorativo con gli operatori sociali dei servizi di accoglienza integrata (CAS e SPRAR). In 11° Giornate Nazionali di Psicologia Positiva – Bari, 15-16 giugno 2018.
Qualità di vita professionale, work engagement e benessere soggettivo: uno studio esplorativo con gli operatori sociali dei servizi di accoglienza integrata (CAS e SPRAR)
Pepe, A;Addimando, L;Veronese, G
2018
Abstract
Il lavoro degli operatori sociali con i richiedenti asilo richiede molte risorse in termini di relazione di aiuto, tutela della salute e presa in carico delle vulnerabilità incontrate. Come lavoratori impegnati in prima linea nella gestione delle emergenze, tali attività pongono gli operatori sociali a rischio di sviluppo di sentimenti di stress lavoro-correlato, trauma secondario ed esaurimento emotivo che mettono a rischio tanto i livelli di benessere soggettivi quanto le performance lavorative. Il presente studio esplorativo ha l’obiettivo di indagare l’impatto della qualità di vita professionale sui livelli di benessere psicologico tenendo in considerazione l’effetto del work engagement in un campione di operatori sociali operanti sul territorio milanese (N=65) all’interno di centri di accoglienza integrata (SPRAR e CAS). La complessa rete di relazioni tra le variabili oggetto di studio è stata valutata attraverso l’utilizzo di modelli ad equazione strutturale. A tal fine, sono state somministrate le seguenti misure quantitative: Professional Quality of Life Scale (ProQual); Utrecht Work Engagement (UWE-9), General Health Questionnaire (GHQ-12). I risultati del modello [χ2 (15) = 19.5, p =.189, NC = 1.30; RMSEA: .069, pclose=.326; NFI = ..883; NNFI = .967; CFI = .970; SRMR = .076] mostrano che trauma secondario e burnout riportano effetti diretti negativi associati ai livelli di work engagement e di benessere psicologico. Tale fenomeno risulta particolarmente amplificato quando la relazione operatore-rifugiato è inter-genere. I risultati del presente studio sono discussi in termini di intervento e formazione degli operatori impegnati nella gestione dei profughi e richiedenti asilo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.