Situandosi all’interno della letteratura storico-antropologica sulla vita dei resti umani, il saggio ricostruisce la storia del corpo di Mustafa Kemal Atatürk. Durante la vita fondatore e primo presidente della repubblica turca incarnava le qualità della nazione. Il suo corpo, inoltre, era il simbolo e il veicolo delle riforme che introdusse per modernizzare e civilizzare il paese. Ma oltre ad essere un corpo-modello, il corpo del leader fu anche un corpo d’eccezione che trasgrediva le norme sociali e la morale condivisa. L’ambivalenza del corpo di Atatürk emerse in occasione degli ultimi mesi della sua vita e dei funerali. Momento essenziale per la costruzione dell’immortalità del padre della nazione, le esequie furono un’occasione delicata (e altamente sorvegliata) in ragione delle circostanze del decesso e del rapporto che la sua fisicità intratteneva con il corpo politico. Si svolsero in due tempi: una sepoltura provvisoria accolse i resti dopo la morte; 15 anni più tardi, la salma fu riesumata e trasferita nel mausoleo a lui delicato. Il saggio utilizza il modello di Hertz per leggere la doppia sepoltura di Atatürk evidenziandone le specificità. Mette inoltre in evidenza l’importanza della materialità dei resti e delle immagini come risorse politiche.
Mattalucci, C. (2006). Il corpo e la memoria. Le doppie esequie di Mustafa Kemal Atatürk. In F. Remotti (a cura di), MORTE E TRASFORMAZIONE DEI CORPI Interventi di Tanatometamorfosi. Milano : Bruno Mondadori.
Il corpo e la memoria. Le doppie esequie di Mustafa Kemal Atatürk
MATTALUCCI, CLAUDIA
2006
Abstract
Situandosi all’interno della letteratura storico-antropologica sulla vita dei resti umani, il saggio ricostruisce la storia del corpo di Mustafa Kemal Atatürk. Durante la vita fondatore e primo presidente della repubblica turca incarnava le qualità della nazione. Il suo corpo, inoltre, era il simbolo e il veicolo delle riforme che introdusse per modernizzare e civilizzare il paese. Ma oltre ad essere un corpo-modello, il corpo del leader fu anche un corpo d’eccezione che trasgrediva le norme sociali e la morale condivisa. L’ambivalenza del corpo di Atatürk emerse in occasione degli ultimi mesi della sua vita e dei funerali. Momento essenziale per la costruzione dell’immortalità del padre della nazione, le esequie furono un’occasione delicata (e altamente sorvegliata) in ragione delle circostanze del decesso e del rapporto che la sua fisicità intratteneva con il corpo politico. Si svolsero in due tempi: una sepoltura provvisoria accolse i resti dopo la morte; 15 anni più tardi, la salma fu riesumata e trasferita nel mausoleo a lui delicato. Il saggio utilizza il modello di Hertz per leggere la doppia sepoltura di Atatürk evidenziandone le specificità. Mette inoltre in evidenza l’importanza della materialità dei resti e delle immagini come risorse politiche.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.