Outsiders è un classico, forse il classico, della sociologia della devianza. Ma anche molto altro: una lettura appassionante, una descrizione di mondi, di pratiche, di interazioni. In Outsider non si troveranno teorie sulle cause e l’origine del crimine ma resoconti etnografici su come ci si costruisce una “carriera” da deviante, apprendendo codici e routine, nel corso del tempo e in continua interazione con le rappresentazioni proiettate da istituzioni e contesti sociali. Si tratta della cosiddetta “teoria dell’etichettamento”. Ma il campo di osservazione di Becker non si limita agli stigmatizzati, coinvolge anche gli stigmatizzatori, coloro a cui è deputata l’applicazione della norma: poliziotti, giudici o assistenti sociali, ma anche gli “imprenditori morali”, ossia coloro per i quali, con un fulminante jeux de mots, “il lavoro non è una preoccupazione ma la preoccupazione è un lavoro”.
Navarini, G. (2017). Introduzione: Memorie, limitazioni, trucchi di una "pura" sociologia. In H.S. Becker, G. Navarini (a cura di), Outsiders. Studi di sociologia della devianza (pp. 9-21). Milano : Meltemi.
Introduzione: Memorie, limitazioni, trucchi di una "pura" sociologia
NAVARINI, GIANMARCOPrimo
2017
Abstract
Outsiders è un classico, forse il classico, della sociologia della devianza. Ma anche molto altro: una lettura appassionante, una descrizione di mondi, di pratiche, di interazioni. In Outsider non si troveranno teorie sulle cause e l’origine del crimine ma resoconti etnografici su come ci si costruisce una “carriera” da deviante, apprendendo codici e routine, nel corso del tempo e in continua interazione con le rappresentazioni proiettate da istituzioni e contesti sociali. Si tratta della cosiddetta “teoria dell’etichettamento”. Ma il campo di osservazione di Becker non si limita agli stigmatizzati, coinvolge anche gli stigmatizzatori, coloro a cui è deputata l’applicazione della norma: poliziotti, giudici o assistenti sociali, ma anche gli “imprenditori morali”, ossia coloro per i quali, con un fulminante jeux de mots, “il lavoro non è una preoccupazione ma la preoccupazione è un lavoro”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.