La ricerca ha evidenziato che una delle questioni che desta maggiore preoccupazione nei servizi educativi è relativa a come valutare, documentare e comunicare ai diversi partner istituzionali il lavoro pedagogico che quotidianamente viene svolto all’interno dei servizi stessi. Attraverso la documentazione essi infatti vorrebbero riuscire a mostrare ai propri interlocutori non solo i risultati che producono, ma altresì i processi che hanno condotto a tali risultati. Il problema è che i servizi educativi sembrano essere guidati da linguaggi, aspettative, logiche e criteri di valutazione differenti rispetto a quelli delle istituzioni con cui collaborano. Per esempio, pare che queste ultime siano più inclini a valutare i risultati piuttosto che i processi, e che adottino maggiormente criteri quantitativi piuttosto che qualitativi. I servizi si trovano in tal senso a dover elaborare delle strategie comunicative che senza snaturare se stessi possano mediare con le aspettative dei partner istituzionali.
Ferrante, A. (2013). Valutazione: il dilemma delle strategie pubbliche di comunicazione del lavoro pedagogico. Intervento presentato a: Seminario presentazione ricerca PRIN-MIUR 2009 “Oltre la paura della valutazione. La valutazione come strumento per dire il lavoro pedagogico dei servizi educativi per l’adolescenza”, Università di Milano-Bicocca.
Valutazione: il dilemma delle strategie pubbliche di comunicazione del lavoro pedagogico
FERRANTE, ALESSANDRO PETER
2013
Abstract
La ricerca ha evidenziato che una delle questioni che desta maggiore preoccupazione nei servizi educativi è relativa a come valutare, documentare e comunicare ai diversi partner istituzionali il lavoro pedagogico che quotidianamente viene svolto all’interno dei servizi stessi. Attraverso la documentazione essi infatti vorrebbero riuscire a mostrare ai propri interlocutori non solo i risultati che producono, ma altresì i processi che hanno condotto a tali risultati. Il problema è che i servizi educativi sembrano essere guidati da linguaggi, aspettative, logiche e criteri di valutazione differenti rispetto a quelli delle istituzioni con cui collaborano. Per esempio, pare che queste ultime siano più inclini a valutare i risultati piuttosto che i processi, e che adottino maggiormente criteri quantitativi piuttosto che qualitativi. I servizi si trovano in tal senso a dover elaborare delle strategie comunicative che senza snaturare se stessi possano mediare con le aspettative dei partner istituzionali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.