Negli ultimi anni la Regione Veneto ha fortemente insistito sull’importanza della collaborazione tra imprese, tra imprese e mondo della ricerca per realizzare progetti di sviluppo per il territorio. Accanto al distretto, che aveva fortemente monopolizzato le politiche di sviluppo produttivo dei decenni passati, la Regione ha oggi affiancato il concetto di rete, perché più inclusivo e aperto. Nonostante ciò, le interviste svolte con gli attori locali segnalano la persistenza di una frammentazione del tessuto produttivo, associativo e accademico per cui il risultato che si ottiene è ancora troppo simile alla somma delle parti, piuttosto che a un sistema integrato. In più occasioni, è stata lamentata l’assenza di un attore istituzionale capace di svolgere la funzione di pivot, promotore e coordinatore delle iniziative. Il capitolo si organizza come segue: nel paragrafo 2 viene presa in considerazione la politica regionale nell’ambito della quale si collocano i contratti di rete e i finanziamenti connessi. Nel paragrafo 3 sono presentati i dati relativi alla diffusione dei contratti di rete, e le loro principali caratteristiche. Nei paragrafi 4 e 5 si approfondisce il significato assunto dai diversi modi di fare rete proposti dalla Regione, e gli attori coinvolti. Nel paragrafo 6 sono indicate le principali difficoltà e criticità dei contratti di rete, con particolare attenzione alla dotazione di capitale sociale.
Andreotti, A., Verioli, A. (2016). I contratti di rete in Veneto. In S. Negrelli, V. Pacetti (a cura di), I contratti di rete. Pratiche di capitale sociale tra le imprese italiane (pp. 121-145). Bologna : Il Mulino.
I contratti di rete in Veneto
ANDREOTTI, ALBERTA ARGIAPrimo
;
2016
Abstract
Negli ultimi anni la Regione Veneto ha fortemente insistito sull’importanza della collaborazione tra imprese, tra imprese e mondo della ricerca per realizzare progetti di sviluppo per il territorio. Accanto al distretto, che aveva fortemente monopolizzato le politiche di sviluppo produttivo dei decenni passati, la Regione ha oggi affiancato il concetto di rete, perché più inclusivo e aperto. Nonostante ciò, le interviste svolte con gli attori locali segnalano la persistenza di una frammentazione del tessuto produttivo, associativo e accademico per cui il risultato che si ottiene è ancora troppo simile alla somma delle parti, piuttosto che a un sistema integrato. In più occasioni, è stata lamentata l’assenza di un attore istituzionale capace di svolgere la funzione di pivot, promotore e coordinatore delle iniziative. Il capitolo si organizza come segue: nel paragrafo 2 viene presa in considerazione la politica regionale nell’ambito della quale si collocano i contratti di rete e i finanziamenti connessi. Nel paragrafo 3 sono presentati i dati relativi alla diffusione dei contratti di rete, e le loro principali caratteristiche. Nei paragrafi 4 e 5 si approfondisce il significato assunto dai diversi modi di fare rete proposti dalla Regione, e gli attori coinvolti. Nel paragrafo 6 sono indicate le principali difficoltà e criticità dei contratti di rete, con particolare attenzione alla dotazione di capitale sociale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.