In questo scritto dopo avere chiarito come le imprese sociali si qualificano, nella prospettiva organizzativa, come dei costrutti aventi un’ identità organizzativa particolare ed un più basso grado di formalizzazione di quelli caratteristici del settore privato si sottolinea come il modello di management caratteristico delle imprese sociali implica una prospettiva di pianificazione strategica “inside out” orientata dall’identità organizzativa. Inoltre lo stile di leadership per valori va collegato ai “caratteri sociologici distintivi” che denotano un contesto ed un sistema organizzativo di comunità (o di clan o di collettivo) fondato su processi di selezione delle persone attraverso i valori di riferimento e non solo sulla base delle competenze possedute. Assume poi particolare rilievo un processo di socializzazione ad alta valenza simbolica capace di generare un alto livello di fiducia reciproca fra le persone fondato anche su un elevato grado di congiunzione fra gli obiettivi dell’istituzione e quelli delle persone, su un “contratto psicologico di lavoro e delle modalità di coordinamento volte ad esaltare la costruzione sociale di significati condivisi. Questo obiettivo richiama prassi quali: le relazioni informali, la cooperazione di gruppo, la partecipazione decentrata alle decisioni. Si discute infine delle sfide organizzative incontrate dall’impresa sociale quando esse superano una data dimensione ed un certo livello di complessità. Questo sottolineando come lo sviluppo positivo delle imprese sociali implica, in questi casi l’investimento, in competenze manageriali che non siano generiche ma specificamente collegate all’identità organizzativa oltre che alle capacità di gestione efficace di relazioni trasversali sia entro le cooperative che presso i consorzi di riferimento.
Nacamulli, R. (2008). Il management dell'identità dell'impresa sociale. In C. Borzaga, L. Fazzi (a cura di), Governo e organizzazione per l'impresa sociale. Carocci.
Il management dell'identità dell'impresa sociale
NACAMULLI, RAUL CLAUDIO
2008
Abstract
In questo scritto dopo avere chiarito come le imprese sociali si qualificano, nella prospettiva organizzativa, come dei costrutti aventi un’ identità organizzativa particolare ed un più basso grado di formalizzazione di quelli caratteristici del settore privato si sottolinea come il modello di management caratteristico delle imprese sociali implica una prospettiva di pianificazione strategica “inside out” orientata dall’identità organizzativa. Inoltre lo stile di leadership per valori va collegato ai “caratteri sociologici distintivi” che denotano un contesto ed un sistema organizzativo di comunità (o di clan o di collettivo) fondato su processi di selezione delle persone attraverso i valori di riferimento e non solo sulla base delle competenze possedute. Assume poi particolare rilievo un processo di socializzazione ad alta valenza simbolica capace di generare un alto livello di fiducia reciproca fra le persone fondato anche su un elevato grado di congiunzione fra gli obiettivi dell’istituzione e quelli delle persone, su un “contratto psicologico di lavoro e delle modalità di coordinamento volte ad esaltare la costruzione sociale di significati condivisi. Questo obiettivo richiama prassi quali: le relazioni informali, la cooperazione di gruppo, la partecipazione decentrata alle decisioni. Si discute infine delle sfide organizzative incontrate dall’impresa sociale quando esse superano una data dimensione ed un certo livello di complessità. Questo sottolineando come lo sviluppo positivo delle imprese sociali implica, in questi casi l’investimento, in competenze manageriali che non siano generiche ma specificamente collegate all’identità organizzativa oltre che alle capacità di gestione efficace di relazioni trasversali sia entro le cooperative che presso i consorzi di riferimento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.