In considerazione del ruolo che possono assumere gli stereotipi professionali nella vita lavorativa e nell’ambito dei processi di scelta circa il futuro, nel corso di questo lavoro ci soffermeremo a considerare i modelli esplicativi che la letteratura contemporanea propone, le procedure di assessment che possono essere utilizzate perla loro analisi e alcune strategie e modalità che consentono di prevenirne o ridurne l’impatto. Coloro che si occupano di orientamento e di progettazione professionale non dovrebbero dimenticare di orientamento e di progettazione professionale non dovrebbero dimenticare che è sempre più necessario imparare a vivere all’insegna dell’incertezza, che sono di fatto pochissime le previsioni che possono essere avanzate con elevati livelli di sicurezza e che consigliare, suggerire scenari, prospettive o opportunità può essere particolarmente rischioso se non proprio superficiale o nocivo. Nella nostra società “dai rischi globali” (Adarn, 1998) diventa essenziale stimolare nei giovani e nei lavoratori la capacità di mantenersi aggiornati, di utilizzare nuove tecnologie, di coltivare le abilità necessarie allo svolgimento di un lavoro in evoluzione e a crearsi delle opportunità. Tutto questo concorrerà allo sviluppo di vari interessi, competenze e “tratti di personalità” che potranno essere spesi in attività professionali diverse. o per poter “dare il meglio di sé” in diverse situazioni lavorative che, in modo sempre più frequente, si svincoleranno da “rigidi e lineari mansionari” (Soresi et al, 2009; van Vianen, De Pater e Preenen, 2009). Per questo è importante anche sottolineare il fatto che tali caratteristiche, interessi, competenze, ecc., non sono fisse e stabili, ma possono essere modificate e migliorate (Solberg, Soresi et al., 2007) e che ciò vale anche per le credenze stereotipate e in particolare per quelle inaccurate: sembra infatti possibile agire per evitare che si radichino nella mente delle persone e che determinino conseguenze anche decisamente negative
Ginevra, M., Nota, L., Soresi, S. (2011). Gli stereotipi professionali nell'ambito dell'orientamento scolastico-professionale. In F. Petruccelli, B. D'Amario, V. Giordano (a cura di), La scelta formativa: attitudini, competenze e motivazioni (pp. 130-152). Franco Angeli.
Gli stereotipi professionali nell'ambito dell'orientamento scolastico-professionale
GINEVRA, MARIA CRISTINA;
2011
Abstract
In considerazione del ruolo che possono assumere gli stereotipi professionali nella vita lavorativa e nell’ambito dei processi di scelta circa il futuro, nel corso di questo lavoro ci soffermeremo a considerare i modelli esplicativi che la letteratura contemporanea propone, le procedure di assessment che possono essere utilizzate perla loro analisi e alcune strategie e modalità che consentono di prevenirne o ridurne l’impatto. Coloro che si occupano di orientamento e di progettazione professionale non dovrebbero dimenticare di orientamento e di progettazione professionale non dovrebbero dimenticare che è sempre più necessario imparare a vivere all’insegna dell’incertezza, che sono di fatto pochissime le previsioni che possono essere avanzate con elevati livelli di sicurezza e che consigliare, suggerire scenari, prospettive o opportunità può essere particolarmente rischioso se non proprio superficiale o nocivo. Nella nostra società “dai rischi globali” (Adarn, 1998) diventa essenziale stimolare nei giovani e nei lavoratori la capacità di mantenersi aggiornati, di utilizzare nuove tecnologie, di coltivare le abilità necessarie allo svolgimento di un lavoro in evoluzione e a crearsi delle opportunità. Tutto questo concorrerà allo sviluppo di vari interessi, competenze e “tratti di personalità” che potranno essere spesi in attività professionali diverse. o per poter “dare il meglio di sé” in diverse situazioni lavorative che, in modo sempre più frequente, si svincoleranno da “rigidi e lineari mansionari” (Soresi et al, 2009; van Vianen, De Pater e Preenen, 2009). Per questo è importante anche sottolineare il fatto che tali caratteristiche, interessi, competenze, ecc., non sono fisse e stabili, ma possono essere modificate e migliorate (Solberg, Soresi et al., 2007) e che ciò vale anche per le credenze stereotipate e in particolare per quelle inaccurate: sembra infatti possibile agire per evitare che si radichino nella mente delle persone e che determinino conseguenze anche decisamente negativeI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.