Recentemente le Università di Medicina e Chirurgia di molte nazioni stanno revisionando le modalità di ammissione, al fine di rispondere ai cambiamenti che stanno avvenendo nella società odierna. Al buon medico non sono più sufficienti le sole conoscenze teoriche e pratiche, ma deve possedere anche doti umane e skills comunicative. Tutto ciò porta a riconsiderare se il test attuale, che valuta le capacità cognitive, sia adatto a selezionare il futuro buon medico. Il presente studio rappresenta il primo contributo in tal senso volgendo la propria attenzione sugli aspetti motivazionali alla scelta della facoltà, trascurati dall’attuale processo di selezione. Il campione considerato è composto da 3544 soggetti candidati al test di ammissione al CdLM in Medicina e Chirurgia dell’Università Vita-Salute San Raffaele. Per i candidati sono stati individuati i profili motivazionali attraverso un questionario auto-somministrato. Sulla base dei risultati è stato poi analizzato un campione di 414 studenti in corso rappresentativi dei sei anni per valutare eventuali variazioni della motivazione nell’iter di studi. È stata altresì valutata l’associazione tra i profili motivazionali, i Big Five e i valori di Schwartz. L’analisi delle classi latenti ha individuato un numero ottimale di dieci profili motivazionali. Globalmente non emerge nessun legame tra i profili e il risultato del test di ammissione, tuttavia questo legame sembra essere presente per alcuni profili (p<.001). Nel confronto tra profili motivazionali è emersa una differenza significativa (p<.001) per il tratto Gradevolezza; per quanto riguarda il confronto con i valori è emersa una differenza significativa (p<.001) nelle sovra-dimensioni Auto-affermazione e Auto-trascendenza. Dal presente campione non risultano evidenze di variazioni della motivazione negli anni accademici. I risultati supportano l’esigenza di integrare la misurazione delle capacità cognitive con la valutazione di aspetti non cognitivi
Maffei, C., Strepparava, M., Sebastiano, C., Spelta, M., Vitale, F., Borroni, S., et al. (2015). “Voglio fare il medico perchè…”: Indagine sui profili motivazionali in un campione di studenti di medicina. Intervento presentato a: SIPEM 2014. Ridiscutere la clinica: formazione alla cura e interprofessionalità. 25-27 Settembre, Matera, Italia.
“Voglio fare il medico perchè…”: Indagine sui profili motivazionali in un campione di studenti di medicina
STREPPARAVA, MARIA GRAZIA;
2015
Abstract
Recentemente le Università di Medicina e Chirurgia di molte nazioni stanno revisionando le modalità di ammissione, al fine di rispondere ai cambiamenti che stanno avvenendo nella società odierna. Al buon medico non sono più sufficienti le sole conoscenze teoriche e pratiche, ma deve possedere anche doti umane e skills comunicative. Tutto ciò porta a riconsiderare se il test attuale, che valuta le capacità cognitive, sia adatto a selezionare il futuro buon medico. Il presente studio rappresenta il primo contributo in tal senso volgendo la propria attenzione sugli aspetti motivazionali alla scelta della facoltà, trascurati dall’attuale processo di selezione. Il campione considerato è composto da 3544 soggetti candidati al test di ammissione al CdLM in Medicina e Chirurgia dell’Università Vita-Salute San Raffaele. Per i candidati sono stati individuati i profili motivazionali attraverso un questionario auto-somministrato. Sulla base dei risultati è stato poi analizzato un campione di 414 studenti in corso rappresentativi dei sei anni per valutare eventuali variazioni della motivazione nell’iter di studi. È stata altresì valutata l’associazione tra i profili motivazionali, i Big Five e i valori di Schwartz. L’analisi delle classi latenti ha individuato un numero ottimale di dieci profili motivazionali. Globalmente non emerge nessun legame tra i profili e il risultato del test di ammissione, tuttavia questo legame sembra essere presente per alcuni profili (p<.001). Nel confronto tra profili motivazionali è emersa una differenza significativa (p<.001) per il tratto Gradevolezza; per quanto riguarda il confronto con i valori è emersa una differenza significativa (p<.001) nelle sovra-dimensioni Auto-affermazione e Auto-trascendenza. Dal presente campione non risultano evidenze di variazioni della motivazione negli anni accademici. I risultati supportano l’esigenza di integrare la misurazione delle capacità cognitive con la valutazione di aspetti non cognitiviFile | Dimensione | Formato | |
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