Introduzione: Scopo dello studio era l’indagine dei meccanismi neuro-funzionali dei processi di analisi ortografica e accesso lessicale in soggetti plurilingui. Metodo: Hanno preso parte allo studio 15 interpreti simultanee professioniste italiane, tutte destrimani (età media 30-50), con una padronanza eccellente dell’inglese (L2) e una conoscenza meno approfondita del tedesco (L3). Gli stimoli erano 780 parole e pseudo-parole legali in 3 lingue diverse (italiano, inglese, tedesco). Tutti gli stimoli sono stati bilanciati per lunghezza, posizione del carattere target, frequenza d’uso e valore d’immagine. Il compito consisteva nell’individuazione di una lettera all’interno di ciascuna stringa linguistica, indipendentemente dalla lingua e che si trattasse di una parola o di una pseudo-parola. L’elettroencefalogramma è stato registrato da 30 canali ad una frequenza di campionamento di 512 Hz. Risultati: Sia l’analisi dei tempi di reazione che dei potenziali evocati hanno suggerito che la differenza nell’elaborazione delle parole e delle pseudo-parole (effetto di superiorità delle parole) possa essere modulato dall’età di acquisizione e dalla competenza posseduta nelle lingue. Nel caso della lingua madre, l’attivazione associata all’elaborazione delle parole era maggiore rispetto alle pseudo-parole, già a partire da 150 ms post-stimolo, nelle regioni occipitali inferiori di sinistra, probabilmente in corrispondenza della regione chiamata VWFA. Nei successivi stadi di elaborazione, a partire da 250 ms, in corrispondenza di processi linguistici più profondi, è stata osservata, oltre ad una differenza fra l’elaborazione della lingua madre e le lingue non native, una differenza nell’elaborazione dell’inglese e del tedesco, che si distinguevano per il livello di competenza, sia sui siti anteriori che posteriori. Conclusioni: I risultati suggeriscono come la tecnica degli ERP consenta di dissociare l’età di acquisizione dal livello di competenza posseduto in diverse lingue.
Adorni, R., Zani, A., Proverbio, A. (2007). La rappresentazione lessicale nel cervello plurilingue: uno studio ERP. In Atti del XIII congresso annuale AIP - Sezione Sperimentale.
La rappresentazione lessicale nel cervello plurilingue: uno studio ERP
ADORNI, ROBERTA;PROVERBIO, ALICE MADO
2007
Abstract
Introduzione: Scopo dello studio era l’indagine dei meccanismi neuro-funzionali dei processi di analisi ortografica e accesso lessicale in soggetti plurilingui. Metodo: Hanno preso parte allo studio 15 interpreti simultanee professioniste italiane, tutte destrimani (età media 30-50), con una padronanza eccellente dell’inglese (L2) e una conoscenza meno approfondita del tedesco (L3). Gli stimoli erano 780 parole e pseudo-parole legali in 3 lingue diverse (italiano, inglese, tedesco). Tutti gli stimoli sono stati bilanciati per lunghezza, posizione del carattere target, frequenza d’uso e valore d’immagine. Il compito consisteva nell’individuazione di una lettera all’interno di ciascuna stringa linguistica, indipendentemente dalla lingua e che si trattasse di una parola o di una pseudo-parola. L’elettroencefalogramma è stato registrato da 30 canali ad una frequenza di campionamento di 512 Hz. Risultati: Sia l’analisi dei tempi di reazione che dei potenziali evocati hanno suggerito che la differenza nell’elaborazione delle parole e delle pseudo-parole (effetto di superiorità delle parole) possa essere modulato dall’età di acquisizione e dalla competenza posseduta nelle lingue. Nel caso della lingua madre, l’attivazione associata all’elaborazione delle parole era maggiore rispetto alle pseudo-parole, già a partire da 150 ms post-stimolo, nelle regioni occipitali inferiori di sinistra, probabilmente in corrispondenza della regione chiamata VWFA. Nei successivi stadi di elaborazione, a partire da 250 ms, in corrispondenza di processi linguistici più profondi, è stata osservata, oltre ad una differenza fra l’elaborazione della lingua madre e le lingue non native, una differenza nell’elaborazione dell’inglese e del tedesco, che si distinguevano per il livello di competenza, sia sui siti anteriori che posteriori. Conclusioni: I risultati suggeriscono come la tecnica degli ERP consenta di dissociare l’età di acquisizione dal livello di competenza posseduto in diverse lingue.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.