L’uso dei sogni in psicoterapia cognitivo-comportamentale: a che punto siamo?

The use of dreams in cognitive-behavioural psychotherapy has always been a critical issue especially for the lack of experimental data and replicable models of intervention; the lack of a theoretical model consistent with the explanatory model of cognitive science has limited its use in psychotherapeutic work. However, in the last 25 years data from clinical research and cognitive neuroscience have shown that functional aspects of dreams stay within a continuum with wakefulness, supporting clinical evidence for its use in psychotherapy. In this paper new developments in the use of dream material in psychotherapy are presented, with a specific focus on its insertion in the cognitive-behavioural area and in recent developments from a theoretical point of view and in therapeutic interventions.The evidence accumulated, despite requiring progressive and further developments in both the theoretical and experimental field, supports the need for CBT therapists to be able to effectively use dream material brought by patients. The availability of techniques and replicable modular interventions with dreams also supports the opportunity for their greater inclusion in training programmes in cognitive-behavioural psychotherapy.

L’uso del sogno in psicoterapia cognitivo-comportamentale è sempre stato un tema critico, soprattutto per la mancanza di dati sperimentali e modelli di intervento replicabili che ne permettessero una teorizzazione in termini coerenti con il modello esplicativo delle scienze cognitive e un suo utilizzo nel lavoro psicoterapico. In questi ultimi 25 anni dati provenienti dalla ricerca clinica e dalle neuroscienze cognitive hanno contribuito a inserire gli aspetti funzionali del sogno all’interno di un continuum con la veglia, supportando le evidenze cliniche di un suo utilizzo in psicoterapia. In questo contributo viene presentato lo stato dell’arte sull’impiego del materiale onirico in psicoterapia, con un focus specifico sul suo inserimento in area cognitivo-comportamentale e sugli sviluppi emersi dal punto di vista teorico e degli interventi terapeutici. Le evidenze accumulate, pur necessitando di progressivi e ulteriori sviluppi in ambito sia teorico che sperimentale, supportano la necessità da parte dei terapeuti di area cognitivocomportamentale di saper utilizzare anche il materiale onirico portato dai pazienti. La disponibilità di tecniche replicabili e modulari di lavoro con il sogno fa emergere inoltre l’opportunità di un suo maggiore inserimento nei programmi di formazione in psicoterapia cognitivo-comportamentale.