Negli ultimi decenni si è assistito ad un progressivo incremento nella frequenza delle patologie allergiche, tanto che queste stanno assumendo sempre più le caratteristiche di vere e proprie malattie del progresso. Tra di esse, la pollinosi è una delle manifestazioni più comuni e in Italia si stima che fino al 15% della popolazione ne sia interessata. L’inquinamento sembra essere uno dei fattori a cui imputare questo recente incremento; è noto, infatti, che da un lato esso esercita effetti negativi sulla salute umana, soprattutto a carico delle vie respiratorie e, dall’altro, è in grado di modificare direttamente il polline, importante fonte di allergeni. Anche in Italia, come in tutto il resto del mondo, la tematica dell’inquinamento ha assunto una rilevanza sempre maggiore e la Lombardia, regione fortemente antropizzata, è considerata oggi una delle zone più inquinate di tutto il pianeta. In questo contesto desta particolare interesse il caso di Ambrosia artemisiifolia L., una pianta erbacea, originaria del Nord America, che in tempi recenti ha subito una rapida diffusione, tanto da divenire in breve tempo la seconda causa di allergia della regione, dopo le graminacee. Obiettivo di questo progetto è quello di valutare eventuali differenze nell’allergenicità del polline di piante di Ambrosia artemisiifolia L., cresciute in aree della Lombardia a diverso grado di inquinamento. A tal scopo è stata attuata una campagna di campionamento in 10 diverse aree lombarde, selezionate in base ai dati relativi al livello di urbanizzazione, inquinamento atmosferico, distribuzione della pianta e diffusione dei pollini. Il polline raccolto nelle diverse aree è stato immediatamente analizzato al microscopio ottico per rilevare possibili differenze morfologiche e per misurare un eventuale diverso comportamento nel rilascio di materiale citoplasmatico (SPP, subpollen particle) contenente allergeni. In tutti i campioni, indipendentemente dal sito di provenienza, le analisi hanno evidenziato che la percentuale di polline che rilascia SPP in seguito a idratazione e’ molto bassa (<4%) e non vi sono differenze statisticamente significative tra i valori medi calcolati per i campioni provenienti dalle diverse aree. Le proteine solubili sono poi state estratte dai pollini campionati, al fine di poter ricavare una stima dell’allergenicità totale del polline proveniente dalle diverse aree e per analizzare in dettaglio il loro profilo allergenico. A questo scopo sono state applicate, rispettivamente, tecniche di Slot-blot e di 1D e 2D immunoblotting, utilizzando sieri di pazienti monosensibilizzati all’ambrosia per il riconoscimento delle proteine allergeniche. Per quanto riguarda la stima dell’allergenicità totale, i valori medi di densità ottica integrata (IOD) degli spot immunoreattivi hanno evidenziato differenze di allergenicità tra i pollini raccolti nelle diverse stazioni; tali differenze si sono rivelate statisticamente maggiori in alcune aree altamente antropizzate, scelte per la presenza di consistenti livelli di inquinanti. Le analisi proteomiche successive hanno evidenziato difformità nei profili allergenici dei pollini provenienti dalle diverse aree e hanno consentito l’identificazione, tramite spettrometria di massa, degli allergeni di ambrosia presenti nei campioni. In generale, pollini altamente reattivi contengono un maggior numero di allergeni o isoforme, alcuni dei quali sono propri di campioni raccolti in specifiche aree e non sono ancora noti. Le analisi sono in corso per confermare i dati finora acquisiti e per correlare l’allergenicità dei campioni di polline raccolti con le concentrazioni dei singoli inquinanti, rilevati nelle diverse aree di campionamento nel periodo di crescita vegetativa e riproduttiva delle piante di ambrosia.
Ghiani, A., Bellotto, E., Aina, R., Prezzati, G., Gentili, R., Gilardelli, F., et al. (2011). Analisi dell’allergenicità del polline di Ambrosia artemisiifolia L. cresciuta in aree della Lombardia a diverso grado di inquinamento. In Gruppo di Lavoro di Biologia Cellulare e Molecolare Gruppo di Lavorp di Biotecnologie e Differenziamento (pp.83-84). Roma.
Analisi dell’allergenicità del polline di Ambrosia artemisiifolia L. cresciuta in aree della Lombardia a diverso grado di inquinamento
GHIANI, ALESSANDRAPrimo
;BELLOTTO, EMANUELESecondo
;AINA, ROBERTA;GENTILI, RODOLFO FILIPPO;GILARDELLI, FEDERICA;SGORBATI, SERGIO;CITTERIO, SANDRAUltimo
2011
Abstract
Negli ultimi decenni si è assistito ad un progressivo incremento nella frequenza delle patologie allergiche, tanto che queste stanno assumendo sempre più le caratteristiche di vere e proprie malattie del progresso. Tra di esse, la pollinosi è una delle manifestazioni più comuni e in Italia si stima che fino al 15% della popolazione ne sia interessata. L’inquinamento sembra essere uno dei fattori a cui imputare questo recente incremento; è noto, infatti, che da un lato esso esercita effetti negativi sulla salute umana, soprattutto a carico delle vie respiratorie e, dall’altro, è in grado di modificare direttamente il polline, importante fonte di allergeni. Anche in Italia, come in tutto il resto del mondo, la tematica dell’inquinamento ha assunto una rilevanza sempre maggiore e la Lombardia, regione fortemente antropizzata, è considerata oggi una delle zone più inquinate di tutto il pianeta. In questo contesto desta particolare interesse il caso di Ambrosia artemisiifolia L., una pianta erbacea, originaria del Nord America, che in tempi recenti ha subito una rapida diffusione, tanto da divenire in breve tempo la seconda causa di allergia della regione, dopo le graminacee. Obiettivo di questo progetto è quello di valutare eventuali differenze nell’allergenicità del polline di piante di Ambrosia artemisiifolia L., cresciute in aree della Lombardia a diverso grado di inquinamento. A tal scopo è stata attuata una campagna di campionamento in 10 diverse aree lombarde, selezionate in base ai dati relativi al livello di urbanizzazione, inquinamento atmosferico, distribuzione della pianta e diffusione dei pollini. Il polline raccolto nelle diverse aree è stato immediatamente analizzato al microscopio ottico per rilevare possibili differenze morfologiche e per misurare un eventuale diverso comportamento nel rilascio di materiale citoplasmatico (SPP, subpollen particle) contenente allergeni. In tutti i campioni, indipendentemente dal sito di provenienza, le analisi hanno evidenziato che la percentuale di polline che rilascia SPP in seguito a idratazione e’ molto bassa (<4%) e non vi sono differenze statisticamente significative tra i valori medi calcolati per i campioni provenienti dalle diverse aree. Le proteine solubili sono poi state estratte dai pollini campionati, al fine di poter ricavare una stima dell’allergenicità totale del polline proveniente dalle diverse aree e per analizzare in dettaglio il loro profilo allergenico. A questo scopo sono state applicate, rispettivamente, tecniche di Slot-blot e di 1D e 2D immunoblotting, utilizzando sieri di pazienti monosensibilizzati all’ambrosia per il riconoscimento delle proteine allergeniche. Per quanto riguarda la stima dell’allergenicità totale, i valori medi di densità ottica integrata (IOD) degli spot immunoreattivi hanno evidenziato differenze di allergenicità tra i pollini raccolti nelle diverse stazioni; tali differenze si sono rivelate statisticamente maggiori in alcune aree altamente antropizzate, scelte per la presenza di consistenti livelli di inquinanti. Le analisi proteomiche successive hanno evidenziato difformità nei profili allergenici dei pollini provenienti dalle diverse aree e hanno consentito l’identificazione, tramite spettrometria di massa, degli allergeni di ambrosia presenti nei campioni. In generale, pollini altamente reattivi contengono un maggior numero di allergeni o isoforme, alcuni dei quali sono propri di campioni raccolti in specifiche aree e non sono ancora noti. Le analisi sono in corso per confermare i dati finora acquisiti e per correlare l’allergenicità dei campioni di polline raccolti con le concentrazioni dei singoli inquinanti, rilevati nelle diverse aree di campionamento nel periodo di crescita vegetativa e riproduttiva delle piante di ambrosia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.