1. Prospettiva teorica. Il lavoro si focalizza sull’attuale fascino che il crimine esercita sulla collettività, prestando particolare attenzione al ruolo giocato dalle emozioni nel dare forma alle contemporanee narrative di avvicinamento al crimine. L’attraversamento di quattro casi di studio mediante l’indagine empirica presenta e discute le seguenti ipotesi: - Il crimine e l’esperienza emotiva del sublime. Tracciando un parallelismo tra il sublime (Burke), lo stato di awe (Haidt&Keltner) e il perturbante (Freud), l’esperienza emotiva che suscita la fascinazione per il crimine si definisce come segue: è un’emozione ossimorica, che si esprime nella forma dell’attrazione e della repulsione; essa ci pone di fronte al senso del limite e al potere associato alla componente distruttiva dell’essere umano, generando in noi uno stato di spaesamento e indecifrabilità, ossia un tentativo di comprendere un gesto “altro” che esula dalla nostra quotidianità. - Il sublime come passione per il Reale. La fascinazione per il crimine, da una prospettiva lacaniana, si connetterebbe al contemporaneo poiché nella società attuale la sfera del Simbolico si è notevolmente ristretta a vantaggio dell'Immaginario, creando una situazione di squilibrio, compensato dalla tensione verso il Reale. Il Sublime associato al crimine può assumere dunque i tratti di una “passione per il Reale”, svincolata dal Simbolico e veicolata da un Immaginario che la irretisce ma non arriva a contenerla. - Mercificazione ed effervescenza nella società contemporanea. Il processo di avvicinamento al crimine può essere inoltre paragonato all’esperienza sublime del carnevalesco (Presdee). Il Carnevale presenta due facce. Da un lato, sembra che la mercificazione abbia condotto l’individuo a vivere il crimine come esperienza per “consumare” delle emozioni (Illouz). Dall’altro, nell’esperienza carnevalesca sembra si possa intravedere anche una forma di effervescenza collettiva (Durkheim), un tentativo di problematizzare l’esperienza del sacro (Caillois, Bataille). - Le regole del sentimento. In un’ottica interazionista, l’idea è che il sublime costituisca uno stato emotivo culturalmente determinato. L’ emotion work è impiegato dall’individuo per adattarsi a specifiche “regole del sentire”, che stabiliscono fino a che punto è lecito “godere” del crimine e oltre quale soglia è ritenuto inopportuno. 2. Lo sviluppo del percorso di ricerca: i quattro casi di studio. a) La trasmissione televisiva Quarto Grado: Sulla base di 15 interviste rivolte agli spettatori e sull’analisi del contenuto di 12 puntate, si propone: un’analisi dell’esperienza emotiva del sublime adottando la prospettiva degli spettatori, una ricostruzione delle regole del sentimento, la presentazione delle strategie comunicative impiegate dalla trasmissione, una discussione sullo shift dal sublime al risentimento. b) Il fenomeno del dark tourism: Sulla base di 15 interviste rivolte a dark tourist e organizzatori, si procede con lo schema di analisi del capitolo precedente. c) Il mercato di murderabilia: Sulla base di 10 interviste rivolte a collezionisti si propone una disamina dei seguenti temi: la mercificazione, la celebrity culture, il contatto con il sacro sinistro, le regole del sentimento, i tentativi di contenimento del mercato attraverso la Legge. d) Il fanatismo per Anders Breivik: Sulla base del Manifesto steso da Breivik e dei siti dei suoi sostenitori si propone l’analisi della strage in qualità di performance che ha consentito a Breivik di spettacolarizzare il suo stesso gesto, di favorire lo shift dal sublime all’attrazione per la sua figura e di ottenere consenso.
(2015). QUANDO IL CRIMINE E’ SUBLIME La fascinazione per la violenza nella società contemporanea.. (Tesi di dottorato, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2015).
QUANDO IL CRIMINE E’ SUBLIME La fascinazione per la violenza nella società contemporanea.
BINIK, ORIANA
2015
Abstract
1. Prospettiva teorica. Il lavoro si focalizza sull’attuale fascino che il crimine esercita sulla collettività, prestando particolare attenzione al ruolo giocato dalle emozioni nel dare forma alle contemporanee narrative di avvicinamento al crimine. L’attraversamento di quattro casi di studio mediante l’indagine empirica presenta e discute le seguenti ipotesi: - Il crimine e l’esperienza emotiva del sublime. Tracciando un parallelismo tra il sublime (Burke), lo stato di awe (Haidt&Keltner) e il perturbante (Freud), l’esperienza emotiva che suscita la fascinazione per il crimine si definisce come segue: è un’emozione ossimorica, che si esprime nella forma dell’attrazione e della repulsione; essa ci pone di fronte al senso del limite e al potere associato alla componente distruttiva dell’essere umano, generando in noi uno stato di spaesamento e indecifrabilità, ossia un tentativo di comprendere un gesto “altro” che esula dalla nostra quotidianità. - Il sublime come passione per il Reale. La fascinazione per il crimine, da una prospettiva lacaniana, si connetterebbe al contemporaneo poiché nella società attuale la sfera del Simbolico si è notevolmente ristretta a vantaggio dell'Immaginario, creando una situazione di squilibrio, compensato dalla tensione verso il Reale. Il Sublime associato al crimine può assumere dunque i tratti di una “passione per il Reale”, svincolata dal Simbolico e veicolata da un Immaginario che la irretisce ma non arriva a contenerla. - Mercificazione ed effervescenza nella società contemporanea. Il processo di avvicinamento al crimine può essere inoltre paragonato all’esperienza sublime del carnevalesco (Presdee). Il Carnevale presenta due facce. Da un lato, sembra che la mercificazione abbia condotto l’individuo a vivere il crimine come esperienza per “consumare” delle emozioni (Illouz). Dall’altro, nell’esperienza carnevalesca sembra si possa intravedere anche una forma di effervescenza collettiva (Durkheim), un tentativo di problematizzare l’esperienza del sacro (Caillois, Bataille). - Le regole del sentimento. In un’ottica interazionista, l’idea è che il sublime costituisca uno stato emotivo culturalmente determinato. L’ emotion work è impiegato dall’individuo per adattarsi a specifiche “regole del sentire”, che stabiliscono fino a che punto è lecito “godere” del crimine e oltre quale soglia è ritenuto inopportuno. 2. Lo sviluppo del percorso di ricerca: i quattro casi di studio. a) La trasmissione televisiva Quarto Grado: Sulla base di 15 interviste rivolte agli spettatori e sull’analisi del contenuto di 12 puntate, si propone: un’analisi dell’esperienza emotiva del sublime adottando la prospettiva degli spettatori, una ricostruzione delle regole del sentimento, la presentazione delle strategie comunicative impiegate dalla trasmissione, una discussione sullo shift dal sublime al risentimento. b) Il fenomeno del dark tourism: Sulla base di 15 interviste rivolte a dark tourist e organizzatori, si procede con lo schema di analisi del capitolo precedente. c) Il mercato di murderabilia: Sulla base di 10 interviste rivolte a collezionisti si propone una disamina dei seguenti temi: la mercificazione, la celebrity culture, il contatto con il sacro sinistro, le regole del sentimento, i tentativi di contenimento del mercato attraverso la Legge. d) Il fanatismo per Anders Breivik: Sulla base del Manifesto steso da Breivik e dei siti dei suoi sostenitori si propone l’analisi della strage in qualità di performance che ha consentito a Breivik di spettacolarizzare il suo stesso gesto, di favorire lo shift dal sublime all’attrazione per la sua figura e di ottenere consenso.File | Dimensione | Formato | |
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Descrizione: Tesi di dottorato
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