Le principali fonti per la ricostruzione dell’agere in rem per sponsionem sono costituite da un passo delle Institutiones di Gaio (Gai. 3.91 ss.) e da un testo delle Verrinae di Cicerone (Cic. in Verr. 2.1.45.115). Soffermando, innanzitutto, l’indagine sui paragrafi 91 e seguenti del terzo libro delle istituzioni gaiane, si offre una possibile lettura del paragrafo 95 diversa rispetto a quella generalmente proposta in dottrina. Secondo l’interpretazione tradizionale, all’interno di tale paragrafo Gaio, dopo aver trattato della sponsio praeiudicialis seguita dalla formula, si soffermerebbe sull’utilizzo di tale sponsio nei procedimenti davanti ai Centumviri, ove, come noto, si ricorreva al sistema delle legis actiones. E’ possibile, tuttavia, che in tale paragrafo Gaio non si occupasse più dell’agere per sponsionem, bensì facesse riferimento alla promessa, prestata nella forma della sponsio, con la quale le parti o i loro garanti assicuravano il versamento della summa sacramenti nell’ambito della legis actio sacramento in rem. Sulla base, altresì, di una rilettura dell’espressione maiores nostri contenuta in Cic. in Verr. 2.1.45.115, si mettono in luce alcune conseguenze che tali interpretazioni potrebbero comportare in merito alla natura e all’origine dell’agere per sponsionem, nonché in ordine all’utilizzo di tale procedura in connessione con le legis actiones.
Rizzi, M. (2006). Spunti interpretativi in tema di agere per sponsionem. IURA, 54, 156-184.
Spunti interpretativi in tema di agere per sponsionem
RIZZI, MARIA GRAZIA
2006
Abstract
Le principali fonti per la ricostruzione dell’agere in rem per sponsionem sono costituite da un passo delle Institutiones di Gaio (Gai. 3.91 ss.) e da un testo delle Verrinae di Cicerone (Cic. in Verr. 2.1.45.115). Soffermando, innanzitutto, l’indagine sui paragrafi 91 e seguenti del terzo libro delle istituzioni gaiane, si offre una possibile lettura del paragrafo 95 diversa rispetto a quella generalmente proposta in dottrina. Secondo l’interpretazione tradizionale, all’interno di tale paragrafo Gaio, dopo aver trattato della sponsio praeiudicialis seguita dalla formula, si soffermerebbe sull’utilizzo di tale sponsio nei procedimenti davanti ai Centumviri, ove, come noto, si ricorreva al sistema delle legis actiones. E’ possibile, tuttavia, che in tale paragrafo Gaio non si occupasse più dell’agere per sponsionem, bensì facesse riferimento alla promessa, prestata nella forma della sponsio, con la quale le parti o i loro garanti assicuravano il versamento della summa sacramenti nell’ambito della legis actio sacramento in rem. Sulla base, altresì, di una rilettura dell’espressione maiores nostri contenuta in Cic. in Verr. 2.1.45.115, si mettono in luce alcune conseguenze che tali interpretazioni potrebbero comportare in merito alla natura e all’origine dell’agere per sponsionem, nonché in ordine all’utilizzo di tale procedura in connessione con le legis actiones.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.