Premessa Dalla letteratura emerge che le problematiche di abuso di alcool e di sostanze sono frequenti nei pazienti con lesione al midollo spinale. Il setting riabilitativo acuto rappresenta un’importante opportunità per identificare e intervenire sulle persone che hanno una storia di abuso di sostanze. È inoltre raccomandato uno screening dei problemi di alcool e droghe in tali pazienti durante il ricovero riabilitativo. Obiettivo Ricercare la prevalenza dei problemi di abuso di alcool e sostanze durante il ricovero in riabilitazione di pazienti con lesione al midollo spinale. Valutare l’influenza delle caratteristiche demografiche e cliniche e degli outcome riabilitativi e sociali e della qualità di vita dei pazienti con lesioni al midollo spinale sull’abuso di alcool e di droghe. Risultati 49 pazienti con lesione al midollo spinale di età media 43,15 anni, 77,6% uomini e 20,4% donne, sottoposti, previo consenso, a questionario per le dipendenze (WHO-ASSIST V3.) e per la qualità di vita (WHOQOL-BREF Questionnaire). La maggior parte vive con altri (83,7%), coniugato (46,9%) o celibe/nubile (30,6%), con istruzione di scuola media inferiore (40,8%) o superiore (44,9%), con lavoro retribuito (16,3%), pensionato (18,4%) o disoccupato (16,3%). Nel corso della vita il 92,2% ha fatto uso di bevande alcoliche, il 64,7% di tabacco, il 33,3% ha fatto uso di cannabis, il 19,6% di cocaina, il 19,6% di allucinogeni, il 7,8% di anfetamine, il 5,9% di oppioidi e il 5,9% di inalanti. Nei 3 mesi precedenti la valutazione 28 hanno fatto uso di bevande alcoliche, 16 di tabacco, 7 di cannabis, 1 di cocaina e 1 di sedativi. 11 persone hanno iniziato a fare uso di bevande alcoliche dopo l’evento, 17 di tabacco, 11 di cannabis, 6 di cocaina, 2 di anfetamine, 1 di oppioidi, 1 di inalanti e 1 di ketamina. Il livello di rischio di assunzione di sostanze d’abuso dopo l’evento è risultato di tipo medio-basso. Il rischio di fumo è inversamente proporzionale all’età. La percezione della qualità di vita (fattore fisico, psicologico, sociale e ambientale) non è associata alla completezza della lesione (ASIA). Non si evidenzia una associazione tra completezza della lesione (ASIA) e l’assunzione di sostanze d’abuso Chi ha una percezione fisica di se più buona ha un rischio di assunzione di sostanze d’abuso maggiore. L’assunzione di cocaina ha un effetto negativo sulla qualità di vita. Conclusioni Il rischio di assunzione di sostanze d’abuso in seguito alla lesione al midollo spinale è risultato medio-basso e non risulta essere associato alla completezza della lesione o a una percezione della qualità di vita peggiore. L’uso di bevande alcoliche, tabacco e sostanze d’abuso prima della lesione è un importante fattore di rischio di abuso successivo alla lesione, che deve essere perciò indagato in unità spinale, al fine di migliorare il percorso riabilitativo, la qualità di vita, l’inserimento famigliare, sociale e lavorativo di tali pazienti.
Bolis, M., Riglietta, M., Noventa, A., Danelli, A., Cattaneo, C., Rota, C., et al. (2014). Abuso di alcool e sostanze, pre e post lesione, in pazienti con lesione al midollo spinale. Intervento presentato a: Congresso Nazionale Somipar - Società Italiana Midollo Spinale - 15/17 maggio, Bergamo.
Abuso di alcool e sostanze, pre e post lesione, in pazienti con lesione al midollo spinale
BOLIS, MARTA;
2014
Abstract
Premessa Dalla letteratura emerge che le problematiche di abuso di alcool e di sostanze sono frequenti nei pazienti con lesione al midollo spinale. Il setting riabilitativo acuto rappresenta un’importante opportunità per identificare e intervenire sulle persone che hanno una storia di abuso di sostanze. È inoltre raccomandato uno screening dei problemi di alcool e droghe in tali pazienti durante il ricovero riabilitativo. Obiettivo Ricercare la prevalenza dei problemi di abuso di alcool e sostanze durante il ricovero in riabilitazione di pazienti con lesione al midollo spinale. Valutare l’influenza delle caratteristiche demografiche e cliniche e degli outcome riabilitativi e sociali e della qualità di vita dei pazienti con lesioni al midollo spinale sull’abuso di alcool e di droghe. Risultati 49 pazienti con lesione al midollo spinale di età media 43,15 anni, 77,6% uomini e 20,4% donne, sottoposti, previo consenso, a questionario per le dipendenze (WHO-ASSIST V3.) e per la qualità di vita (WHOQOL-BREF Questionnaire). La maggior parte vive con altri (83,7%), coniugato (46,9%) o celibe/nubile (30,6%), con istruzione di scuola media inferiore (40,8%) o superiore (44,9%), con lavoro retribuito (16,3%), pensionato (18,4%) o disoccupato (16,3%). Nel corso della vita il 92,2% ha fatto uso di bevande alcoliche, il 64,7% di tabacco, il 33,3% ha fatto uso di cannabis, il 19,6% di cocaina, il 19,6% di allucinogeni, il 7,8% di anfetamine, il 5,9% di oppioidi e il 5,9% di inalanti. Nei 3 mesi precedenti la valutazione 28 hanno fatto uso di bevande alcoliche, 16 di tabacco, 7 di cannabis, 1 di cocaina e 1 di sedativi. 11 persone hanno iniziato a fare uso di bevande alcoliche dopo l’evento, 17 di tabacco, 11 di cannabis, 6 di cocaina, 2 di anfetamine, 1 di oppioidi, 1 di inalanti e 1 di ketamina. Il livello di rischio di assunzione di sostanze d’abuso dopo l’evento è risultato di tipo medio-basso. Il rischio di fumo è inversamente proporzionale all’età. La percezione della qualità di vita (fattore fisico, psicologico, sociale e ambientale) non è associata alla completezza della lesione (ASIA). Non si evidenzia una associazione tra completezza della lesione (ASIA) e l’assunzione di sostanze d’abuso Chi ha una percezione fisica di se più buona ha un rischio di assunzione di sostanze d’abuso maggiore. L’assunzione di cocaina ha un effetto negativo sulla qualità di vita. Conclusioni Il rischio di assunzione di sostanze d’abuso in seguito alla lesione al midollo spinale è risultato medio-basso e non risulta essere associato alla completezza della lesione o a una percezione della qualità di vita peggiore. L’uso di bevande alcoliche, tabacco e sostanze d’abuso prima della lesione è un importante fattore di rischio di abuso successivo alla lesione, che deve essere perciò indagato in unità spinale, al fine di migliorare il percorso riabilitativo, la qualità di vita, l’inserimento famigliare, sociale e lavorativo di tali pazienti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.