L’Encefalite Autoimmune Sperimentale (EAS) è il principale modello animale impiegato nello studio dei meccanismi immunologici responsabili dello sviluppo della sclerosi multipla (SM). L’EAS viene generalmente indotta attivamente in diverse specie animali mediante la somministrazione di peptidi derivati da proteine espresse a livello del sistema nervoso centrale (SNC). L’EAS indotta nel ratto di Lewis rappresenta un eccellente modello per lo studio dei meccanismi immunologici cellulo-mediati responsabili dell’insorgenza della fase acuta della SM nella quale si instaura uno stato di infiammazione a livello del SNC, che compromette la trasmissione efficace del segnale lungo le fibre mieliniche. La EAS ha un andamento monofasico ed è caratterizzata da un decorso ben definito, contraddistinto dall’insorgenza dei primi segni clinici dopo 10 giorni dall’induzione della patologia. L’acme del processo patologico si registra dopo 14 giorni. Istologicamente si osserva la presenza di infiltrati monocellulari perivascolari a livello del SNC, prevalentemente composti da linfoidi CD4. Dopo 21 gironi dall’induzione, la malattia va incontro a remissione completa, e gli animali manifestano resistenza nei confronti di tentativi di reinduzione della malattia. Diversamente dall’uomo, nel modello di Lewis sono stati identificati i principali clonotipi di linfociti T che svolgono un ruolo centrale sviluppo della patologia. Tra questi, il più studiato è il clonotipo di linfociti T CD4 che esprime la subunità beta (β) 8.2 nella porzione variabile (V) del recettore delle cellule T (TCR). La letteratura in merito è basata per lo più su dati di biologia molecolare o immunoistochimica relativi alle cellule presenti nei linfonodi periferici o alle cellule infiltranti il SNC. Non sono attualmente presenti studi che caratterizzino la prevalenza dei linfociti TCR Vβ 8.2+ durante il decorso della EAS, soprattutto applicando metodiche relativamente veloci e accurate. Analogamente vi sono poche informazioni riguardo la cinetica e l’espressione delle molecole di adesione sulla superficie dei linfociti e responsabili dell’interazione con le pareti dei vasi e della migrazione nel parenchima tissutale. Di particolare rilievo per la extravasazione a livello del SNC sembra essere l’integrina alfa-4, riconosciuta da anticorpi diretto contro CD49d, che eterodimerizza con proteine della famiglia delle beta integrine (beta-1) originando molecole responsabili dell’adesione stabile alle pareti dei vasi sanguigni (VLA-4). Anche in questo caso sono poche le informazioni circa la modulazione dell’espressione di alfa-4 sui linfociti durante il decorso della malattia. Solamente Selmaj et al.1 hanno dimostrato un incremento nell’espressione di alpha-4 su splenociti di topo durante lo sviluppo dell’EAS indotta mediante trasferimento di cloni T encefalitogenici in topi sani. Scopo del nostro lavoro è stato quello di colmare, almeno in parte, le lacune concernenti la caratterizzazione del modello di EAS attivamente indotto nel ratto di Lewis. Ci siamo concentrati in particolare sulla frequenza dei linfociti T TCR Vβ8.2+ e sull’espressione della molecola di adesione alpha-4 su splenociti derivati da animali sacrificati all’insorgenza e al picco di EAS, nonché sulle cellule ottenute dal midollo di animali al picco di malattia.

Biffi, A., Cavaletti, G., Rigolio, R. (2008). La citofluorimetria a flusso nella caratterizzazione immunofenotipica dei linfociti in corso di Encefalite Autoimmune Sperimentale, 17(3), 17-21.

La citofluorimetria a flusso nella caratterizzazione immunofenotipica dei linfociti in corso di Encefalite Autoimmune Sperimentale.

CAVALETTI, GUIDO ANGELO
Secondo
;
RIGOLIO, ROBERTA
2008

Abstract

L’Encefalite Autoimmune Sperimentale (EAS) è il principale modello animale impiegato nello studio dei meccanismi immunologici responsabili dello sviluppo della sclerosi multipla (SM). L’EAS viene generalmente indotta attivamente in diverse specie animali mediante la somministrazione di peptidi derivati da proteine espresse a livello del sistema nervoso centrale (SNC). L’EAS indotta nel ratto di Lewis rappresenta un eccellente modello per lo studio dei meccanismi immunologici cellulo-mediati responsabili dell’insorgenza della fase acuta della SM nella quale si instaura uno stato di infiammazione a livello del SNC, che compromette la trasmissione efficace del segnale lungo le fibre mieliniche. La EAS ha un andamento monofasico ed è caratterizzata da un decorso ben definito, contraddistinto dall’insorgenza dei primi segni clinici dopo 10 giorni dall’induzione della patologia. L’acme del processo patologico si registra dopo 14 giorni. Istologicamente si osserva la presenza di infiltrati monocellulari perivascolari a livello del SNC, prevalentemente composti da linfoidi CD4. Dopo 21 gironi dall’induzione, la malattia va incontro a remissione completa, e gli animali manifestano resistenza nei confronti di tentativi di reinduzione della malattia. Diversamente dall’uomo, nel modello di Lewis sono stati identificati i principali clonotipi di linfociti T che svolgono un ruolo centrale sviluppo della patologia. Tra questi, il più studiato è il clonotipo di linfociti T CD4 che esprime la subunità beta (β) 8.2 nella porzione variabile (V) del recettore delle cellule T (TCR). La letteratura in merito è basata per lo più su dati di biologia molecolare o immunoistochimica relativi alle cellule presenti nei linfonodi periferici o alle cellule infiltranti il SNC. Non sono attualmente presenti studi che caratterizzino la prevalenza dei linfociti TCR Vβ 8.2+ durante il decorso della EAS, soprattutto applicando metodiche relativamente veloci e accurate. Analogamente vi sono poche informazioni riguardo la cinetica e l’espressione delle molecole di adesione sulla superficie dei linfociti e responsabili dell’interazione con le pareti dei vasi e della migrazione nel parenchima tissutale. Di particolare rilievo per la extravasazione a livello del SNC sembra essere l’integrina alfa-4, riconosciuta da anticorpi diretto contro CD49d, che eterodimerizza con proteine della famiglia delle beta integrine (beta-1) originando molecole responsabili dell’adesione stabile alle pareti dei vasi sanguigni (VLA-4). Anche in questo caso sono poche le informazioni circa la modulazione dell’espressione di alfa-4 sui linfociti durante il decorso della malattia. Solamente Selmaj et al.1 hanno dimostrato un incremento nell’espressione di alpha-4 su splenociti di topo durante lo sviluppo dell’EAS indotta mediante trasferimento di cloni T encefalitogenici in topi sani. Scopo del nostro lavoro è stato quello di colmare, almeno in parte, le lacune concernenti la caratterizzazione del modello di EAS attivamente indotto nel ratto di Lewis. Ci siamo concentrati in particolare sulla frequenza dei linfociti T TCR Vβ8.2+ e sull’espressione della molecola di adesione alpha-4 su splenociti derivati da animali sacrificati all’insorgenza e al picco di EAS, nonché sulle cellule ottenute dal midollo di animali al picco di malattia.
Encefalite Autoimmune Sperimentale (EAS), Lewis rat, linfociti CD4 e CD8 infiltranti, molecole di adesione, TCRVbeta8.2
Italian
2008
Lettere GIC
Italian
Biffi A, Cavaletti G., Rigolio R.
17
3
17
21
Biffi, A., Cavaletti, G., Rigolio, R. (2008). La citofluorimetria a flusso nella caratterizzazione immunofenotipica dei linfociti in corso di Encefalite Autoimmune Sperimentale, 17(3), 17-21.
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