Attraverso un immaginario “viaggio” sulle coste della Tailandia, vengono presentate cinque campagne di ricerca svolte negli ultimi 15 anni dall’Università degli Studi di Milano e dall’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Il tema comune a tutte è stato - ed è tuttora - lo studio della biodiversità delle faune a molluschi di bassa profondità e della sua evoluzione nel tempo, in risposta a variazioni ambientali sia naturali (graduali o catastrofiche) che di origine antropica. Prima tappa è la costa della Provincia di Phetchaburi, affacciata sul Golfo di Tailandia, dove le attività di allevamento intensivo dei gamberi e la pesca a strascico hanno decisamente impoverito le ricchissime faune a molluschi negli ultimi decenni. Poco più a Sud invece, nei pressi del villaggio di Laem Phak Bia, una barra sabbiosa in continua crescita mostra un interessante parallelismo tra le malacofaune di 3000-4000 anni fa e quelle odierne, senza evidenti variazioni nel tempo. Spostandosi ancora più a Sud, sulla costa orientale della penisola malese, ci si imbatte nella baia di Pak Phanang, dove il trascinamento verso Nord dei sedimenti litorali sta creando uno stagno costiero dove prima si avevano condizioni di mare aperto, con conseguenze notevoli sia sulle faune che sulle attività umane tradizionali. Uno studio che abbraccia un arco di tempo più ampio (sei-settemila anni circa) ha avuto invece come teatro la grande Pianura Centrale di Bangkok; qui l’affioramento in vari punti della sequenza sedimentaria quaternaria, ricchissima di fossili, ha permesso di ricostruire l’evoluzione delle faune (e della stessa parte Nord del Golfo) fin dall’inizio dell’Olocene, fornendo un termine di paragone per la situazione attuale. Infine l’ultima tappa è a Khao Lak, sulla costa del Mare di Andaman (Oceano Indiano), colpita pesantemente dal tristemente famoso tsunami del Dicembre 2004; qui gli studi, ancora in corso, hanno lo scopo di verificare sia l’impatto di un evento catastrofico sui popolamenti bentonici, sia la loro capacità e modalità di recupero.
Negri, M. (2011). Un viaggio in Tailandia. Biodiversità ed evoluzione delle faune a molluschi, ieri e oggi: cinque case-histories nel SudEst asiatico. In Proceedings.
Un viaggio in Tailandia. Biodiversità ed evoluzione delle faune a molluschi, ieri e oggi: cinque case-histories nel SudEst asiatico
NEGRI, MAURO PIETROPrimo
2011
Abstract
Attraverso un immaginario “viaggio” sulle coste della Tailandia, vengono presentate cinque campagne di ricerca svolte negli ultimi 15 anni dall’Università degli Studi di Milano e dall’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Il tema comune a tutte è stato - ed è tuttora - lo studio della biodiversità delle faune a molluschi di bassa profondità e della sua evoluzione nel tempo, in risposta a variazioni ambientali sia naturali (graduali o catastrofiche) che di origine antropica. Prima tappa è la costa della Provincia di Phetchaburi, affacciata sul Golfo di Tailandia, dove le attività di allevamento intensivo dei gamberi e la pesca a strascico hanno decisamente impoverito le ricchissime faune a molluschi negli ultimi decenni. Poco più a Sud invece, nei pressi del villaggio di Laem Phak Bia, una barra sabbiosa in continua crescita mostra un interessante parallelismo tra le malacofaune di 3000-4000 anni fa e quelle odierne, senza evidenti variazioni nel tempo. Spostandosi ancora più a Sud, sulla costa orientale della penisola malese, ci si imbatte nella baia di Pak Phanang, dove il trascinamento verso Nord dei sedimenti litorali sta creando uno stagno costiero dove prima si avevano condizioni di mare aperto, con conseguenze notevoli sia sulle faune che sulle attività umane tradizionali. Uno studio che abbraccia un arco di tempo più ampio (sei-settemila anni circa) ha avuto invece come teatro la grande Pianura Centrale di Bangkok; qui l’affioramento in vari punti della sequenza sedimentaria quaternaria, ricchissima di fossili, ha permesso di ricostruire l’evoluzione delle faune (e della stessa parte Nord del Golfo) fin dall’inizio dell’Olocene, fornendo un termine di paragone per la situazione attuale. Infine l’ultima tappa è a Khao Lak, sulla costa del Mare di Andaman (Oceano Indiano), colpita pesantemente dal tristemente famoso tsunami del Dicembre 2004; qui gli studi, ancora in corso, hanno lo scopo di verificare sia l’impatto di un evento catastrofico sui popolamenti bentonici, sia la loro capacità e modalità di recupero.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.