Tutti hanno assistito (e molti partecipato) al pandemonio mediatico scatenato dalla scelta di Giuseppe Conte, durante il messaggio alla nazione di venerdì 10 aprile, di “fare nomi e cognomi” degli avversari politici colpevoli di aver “falsamente e irresponsabilmente” diffuso notizie relative al Mes. A contrappeso dell’ampio fronte degli entusiasti, che si compiacciono di avere un premier così chiaro e deciso, si sono levati gli scudi non solo dei diretti interessati, ma anche di giornalisti tendenzialmente super partes, come Enrico Mentana, e persino di rappresentanti della sinistra più estrema. Qual è il punto che ha spaccato l’opinione pubblica? La scelta, che lo stesso Conte ha volontariamente rimarcato, di dichiarare che stava parlando di Matteo Salvini e Giorgia Meloni. La scelta, cioè, di essere esplicito. Il bailamme che ne è seguito mostra nitidamente come il discorso politico a cui siamo abituati abbia fatto dell'abitudine all’implicito una delle sue chiavi di volta. Studiando il mascheramento di contenuti nella comunicazione politica come Osservatorio Permanente sulla Pubblicità e la Propaganda (www.oppp.it), osserviamo quotidianamente che essere impliciti riserva notevoli vantaggi ai politici: per una serie di ragioni cognitive che affondano le radici nella nostra storia evolutiva, noi esseri umani siamo portati a ridurre il nostro senso critico davanti a contenuti impliciti, che tendiamo ad accettare come veri, finendo a volte anche per sentirli come conclusioni a cui siamo giunti da soli (vedi E. Lombardi Vallauri, La lingua disonesta, Il Mulino 2019). Insomma, l’implicitezza è una strategia un po’ truffaldina che riserva tanti vantaggi e pochi rischi, a cui i politici – più o meno consapevolmente – ricorrono spesso. Nel nostro gruppo di ricerca siamo sempre più convinti che una maggiore esplicitezza, che significa prendersi la responsabilità dei contenuti che si trasmettono, sia desiderabile nel discorso politico. Eppure questa volta è proprio l’esplicitezza che viene contestata.

Lombardi vallauri, E., Cominetti, F. (2020). Meglio Conte esplicito o Conte implicito?. MICROMEGA.

Meglio Conte esplicito o Conte implicito?

Cominetti, F
2020

Abstract

Tutti hanno assistito (e molti partecipato) al pandemonio mediatico scatenato dalla scelta di Giuseppe Conte, durante il messaggio alla nazione di venerdì 10 aprile, di “fare nomi e cognomi” degli avversari politici colpevoli di aver “falsamente e irresponsabilmente” diffuso notizie relative al Mes. A contrappeso dell’ampio fronte degli entusiasti, che si compiacciono di avere un premier così chiaro e deciso, si sono levati gli scudi non solo dei diretti interessati, ma anche di giornalisti tendenzialmente super partes, come Enrico Mentana, e persino di rappresentanti della sinistra più estrema. Qual è il punto che ha spaccato l’opinione pubblica? La scelta, che lo stesso Conte ha volontariamente rimarcato, di dichiarare che stava parlando di Matteo Salvini e Giorgia Meloni. La scelta, cioè, di essere esplicito. Il bailamme che ne è seguito mostra nitidamente come il discorso politico a cui siamo abituati abbia fatto dell'abitudine all’implicito una delle sue chiavi di volta. Studiando il mascheramento di contenuti nella comunicazione politica come Osservatorio Permanente sulla Pubblicità e la Propaganda (www.oppp.it), osserviamo quotidianamente che essere impliciti riserva notevoli vantaggi ai politici: per una serie di ragioni cognitive che affondano le radici nella nostra storia evolutiva, noi esseri umani siamo portati a ridurre il nostro senso critico davanti a contenuti impliciti, che tendiamo ad accettare come veri, finendo a volte anche per sentirli come conclusioni a cui siamo giunti da soli (vedi E. Lombardi Vallauri, La lingua disonesta, Il Mulino 2019). Insomma, l’implicitezza è una strategia un po’ truffaldina che riserva tanti vantaggi e pochi rischi, a cui i politici – più o meno consapevolmente – ricorrono spesso. Nel nostro gruppo di ricerca siamo sempre più convinti che una maggiore esplicitezza, che significa prendersi la responsabilità dei contenuti che si trasmettono, sia desiderabile nel discorso politico. Eppure questa volta è proprio l’esplicitezza che viene contestata.
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2020
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Lombardi vallauri, E., Cominetti, F. (2020). Meglio Conte esplicito o Conte implicito?. MICROMEGA.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10281/549366
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