CHALLENGING MENTAL HEALTH ASSUMPTIONS IN THE PALESTINIAN CONTEXT

Psychological literature worldwide has been dominated by Western models. However, research in the fields of Liberation Psychology, Decolonial Psychology, and Community Psychology coupled with Indigenous perspectives resulted in the call for the development of a psychological practice that is grounded in the contextual and cultural values, strengths, and challenges inherent in oppressed populations, such as in Palestine. Using a qualitative phenomenological descriptive design to the study, interviews were conducted with a sample of Palestinian lay people and mental health professionals to study the lived experience of Palestinians under prolonged Israeli military occupation. Themes identified across the axis of mental health, mental exhaustion (illness), satisfaction, and dissatisfaction, when coupled with the identified prevailing coping mechanisms employed by Palestinians, cumulated in the identification of culturally-based strengths and unique concepts such as Sumud (steadfastness), Takaful (social solidarity), resistance, and community solidarity. The findings in the study resulted not only in implications for policy makers, mental health professionals, and local and international organisations, but ultimately in the call for a mental health system that upholds justice, solidarity, and human dignity for all the people of Palestine.

La letteratura psicologica in tutto il mondo è stata dominata dai modelli occidentali. Tuttavia, la ricerca nei campi della psicologia della liberazione, della psicologia decoloniale e della psicologia di comunità, abbinata alle prospettive indigene, ha portato alla richiesta di sviluppare una pratica psicologica fondata sui valori contestuali e culturali, sui punti di forza e sulle sfide inerenti alle popolazioni oppresse, come in Palestina. Utilizzando un disegno descrittivo fenomenologico qualitativo per lo studio, sono state condotte interviste con un campione di laici palestinesi e professionisti della salute mentale per studiare l'esperienza vissuta dei palestinesi sotto una prolungata occupazione militare israeliana. Temi identificati lungo l’asse della salute mentale, dell’esaurimento mentale (malattia), della soddisfazione e dell’insoddisfazione, se abbinati ai meccanismi di coping prevalenti identificati utilizzati dai palestinesi, cumulati nell’identificazione di punti di forza basati sulla cultura e concetti unici come Sumud (fermezza) , Takaful (solidarietà sociale), resistenza e solidarietà comunitaria. I risultati dello studio hanno avuto implicazioni non solo per i politici, i professionisti della salute mentale e le organizzazioni locali e internazionali, ma in ultima analisi hanno portato alla richiesta di un sistema di salute mentale che sostenga la giustizia, la solidarietà e la dignità umana per tutto il popolo palestinese.