Vogliamo riflettere sull’esperienza di un servizio che, grazie al suo doppio carattere pubblico e universitario, prova a far convergere clinica, teoria e ricerca in tema di psicoterapia. L’invito a fare ricerca è diventato un monito importante perché, per una clinica che ottimizzi i modelli di cura, servono solidi ancoraggi teorici e feedback empirici. Punto di partenza è il bisogno di scardinare il principio per cui la scelta dei trattamenti psicoterapeutici è basata su valutazioni soggettive, opportunità organizzative ed economiche piuttosto che su un giudizio clinico razionalizzato. Si rende, allora, necessario sperimentare modelli clinici che si avvalgano di strumenti innovativi e con un alto livello di affidabilità e trasferibilità, protocolli operazionalizzati che standardizzino le variabili specifiche e aspecifiche responsabili di efficacy ed efficiency, equipe multidisciplinari disposte a scomporre microanaliticamente il loro modo di funzionare per identificare fattori curativi e misure di outcome. Questa interfaccia tra clinica e scientificità struttura la cura come un metodo di lavoro comprovabile. Verranno presentati il protocollo operativo e i primi risultati di efficacia del metodo strutturato a Monza, che pone il focus sulla necessità di implementare tre dimensioni, tra loro in relazione secondo un modello circolare e ricorsivo: assessment diagnostico, valutazione dell’outcome, analisi di processo.
Rivolta, L., Caslini, M., Zappa, L., Clerici, M., Lang, M. (2013). L’istituzione come setting clinico ed empirico: l’esperienza dell’ambulatorio DCA del DSM di Monza”. Intervento presentato a: Convegno Society for Psychotherapy Research Italy Area Group: “La Ricerca in Psicoterapia, dove si impara, dove si fa. Università, Scuole di Formazione, Servizi Pubblici”, Urbino.
L’istituzione come setting clinico ed empirico: l’esperienza dell’ambulatorio DCA del DSM di Monza”
RIVOLTA, LAURA;CASLINI, MANUELA;CLERICI, MASSIMO;LANG, MARGHERITA
2013
Abstract
Vogliamo riflettere sull’esperienza di un servizio che, grazie al suo doppio carattere pubblico e universitario, prova a far convergere clinica, teoria e ricerca in tema di psicoterapia. L’invito a fare ricerca è diventato un monito importante perché, per una clinica che ottimizzi i modelli di cura, servono solidi ancoraggi teorici e feedback empirici. Punto di partenza è il bisogno di scardinare il principio per cui la scelta dei trattamenti psicoterapeutici è basata su valutazioni soggettive, opportunità organizzative ed economiche piuttosto che su un giudizio clinico razionalizzato. Si rende, allora, necessario sperimentare modelli clinici che si avvalgano di strumenti innovativi e con un alto livello di affidabilità e trasferibilità, protocolli operazionalizzati che standardizzino le variabili specifiche e aspecifiche responsabili di efficacy ed efficiency, equipe multidisciplinari disposte a scomporre microanaliticamente il loro modo di funzionare per identificare fattori curativi e misure di outcome. Questa interfaccia tra clinica e scientificità struttura la cura come un metodo di lavoro comprovabile. Verranno presentati il protocollo operativo e i primi risultati di efficacia del metodo strutturato a Monza, che pone il focus sulla necessità di implementare tre dimensioni, tra loro in relazione secondo un modello circolare e ricorsivo: assessment diagnostico, valutazione dell’outcome, analisi di processo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.