Bowlby ha definito il legame di attaccamento un’esperienza affettiva fondamentale della vita adulta a pari titolo di quella infantile1 (Bowlby, 69/82), spingendosi ad ipotizzare l’esistenza di “una forte relazione causale fra l’esperienza dell’individuo con i propri genitori e la sua successiva capacità di stringere legami affettivi” (Bowlby, 1987, in Grossman, Grossman, Winter e Zimmermann, 2002 pag. 73). Tale ipotesi, malgrado non abbia trovato pieno riscontro sul piano empirico, può essere oggi ripresa ed argomentata alla luce di un modello evolutivo dell’attaccamento più esaustivo rispetto a quello originario nel quale era maturata. Infatti, i risultati empirici conseguiti in ambito adulto hanno sollevato interrogativi – su cui gli studi sui legami infantili si erano in parte già confrontati – riguardanti sia la natura dei legami di attaccamento e i fattori determinanti la loro qualità, siala sinergia fra continuità e cambiamento nei modelli/stili di attaccamento nell’arco di vita e con partner diversi. Tali interrogativi hanno sollecitato una riflessione sui fondamenti del modello evolutivo dell’attaccamento stesso, stimolando un’apertura ai contributi di modelli teorici limitrofi e complementari, com’è proprio della tradizione bowlbiana, ed una loro integrazione nel corpus teorico originario. Ciò h consentito sia di sviluppare aspetti presenti in nuce nel modello originario, sia di prospettare ipotesi più complesse di connessione fra legami infantili e adulti.
Carli, L. (2002). Processi relazionali e intergenerazionali sottesi alla scelta di diventare genitore: da oggetto di cure a potenziale caregiver. PSICHIATRIA DELL'INFANZIA E DELL'ADOLESCENZA, 69(1), 19-28.
Processi relazionali e intergenerazionali sottesi alla scelta di diventare genitore: da oggetto di cure a potenziale caregiver
CARLI, LUCIA LEONILDE
2002
Abstract
Bowlby ha definito il legame di attaccamento un’esperienza affettiva fondamentale della vita adulta a pari titolo di quella infantile1 (Bowlby, 69/82), spingendosi ad ipotizzare l’esistenza di “una forte relazione causale fra l’esperienza dell’individuo con i propri genitori e la sua successiva capacità di stringere legami affettivi” (Bowlby, 1987, in Grossman, Grossman, Winter e Zimmermann, 2002 pag. 73). Tale ipotesi, malgrado non abbia trovato pieno riscontro sul piano empirico, può essere oggi ripresa ed argomentata alla luce di un modello evolutivo dell’attaccamento più esaustivo rispetto a quello originario nel quale era maturata. Infatti, i risultati empirici conseguiti in ambito adulto hanno sollevato interrogativi – su cui gli studi sui legami infantili si erano in parte già confrontati – riguardanti sia la natura dei legami di attaccamento e i fattori determinanti la loro qualità, siala sinergia fra continuità e cambiamento nei modelli/stili di attaccamento nell’arco di vita e con partner diversi. Tali interrogativi hanno sollecitato una riflessione sui fondamenti del modello evolutivo dell’attaccamento stesso, stimolando un’apertura ai contributi di modelli teorici limitrofi e complementari, com’è proprio della tradizione bowlbiana, ed una loro integrazione nel corpus teorico originario. Ciò h consentito sia di sviluppare aspetti presenti in nuce nel modello originario, sia di prospettare ipotesi più complesse di connessione fra legami infantili e adulti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.