Negli ultimi anni della sua vita, lo storico francese Marc Bloch visse in clandestinità come partigiano contro gli invasori nazisti e, allo stesso tempo, portò avanti febbrilmente il lavoro di scrittura di un libro sul mestiere di storico e sulla difesa della storiografia come scienza fondamentale. Ma la stesura di quelle pagine venne interrotta dal destino tragico che proprio la storia riservò al loro autore: Bloch venne catturato dai nazisti e fucilato nel giugno del 1944. Quel manoscritto interrotto è però arrivato fino a noi: "Apologia della storia o Mestiere di storico". È un libro la cui influenza sarebbe andata anche al di là della storiografia. Proprio in virtù di questo suo carattere interdisciplinare, e attraverso l’esperienza di traduzione di una nuova e accresciuta edizione italiana del libro, questo articolo riflette su alcune possibili indicazioni che se ne possono trarre per la pratica dell’etnografia. Quali suggestioni e insegnamenti potrebbe trarre per il proprio lavoro sul campo un’etnografa o un etnografo che legge l’"Apologia della storia"? È questa la domanda fondamentale di questo contributo, che si concentra su tre di quelle possibili suggestioni e parallelismi: l’osservazione, la trasmissione e la difesa dell’etnografia.
Alunni, L. (2024). Apologia dell’etnografia: riflessioni metodologiche in margine all’Apologia della storia di Marc Bloch. ANTROPOLOGIA, 11(1), 203-217 [10.14672/ada20241pp203-217].
Apologia dell’etnografia: riflessioni metodologiche in margine all’Apologia della storia di Marc Bloch
Alunni, L
2024
Abstract
Negli ultimi anni della sua vita, lo storico francese Marc Bloch visse in clandestinità come partigiano contro gli invasori nazisti e, allo stesso tempo, portò avanti febbrilmente il lavoro di scrittura di un libro sul mestiere di storico e sulla difesa della storiografia come scienza fondamentale. Ma la stesura di quelle pagine venne interrotta dal destino tragico che proprio la storia riservò al loro autore: Bloch venne catturato dai nazisti e fucilato nel giugno del 1944. Quel manoscritto interrotto è però arrivato fino a noi: "Apologia della storia o Mestiere di storico". È un libro la cui influenza sarebbe andata anche al di là della storiografia. Proprio in virtù di questo suo carattere interdisciplinare, e attraverso l’esperienza di traduzione di una nuova e accresciuta edizione italiana del libro, questo articolo riflette su alcune possibili indicazioni che se ne possono trarre per la pratica dell’etnografia. Quali suggestioni e insegnamenti potrebbe trarre per il proprio lavoro sul campo un’etnografa o un etnografo che legge l’"Apologia della storia"? È questa la domanda fondamentale di questo contributo, che si concentra su tre di quelle possibili suggestioni e parallelismi: l’osservazione, la trasmissione e la difesa dell’etnografia.File | Dimensione | Formato | |
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