«Scegliere è rinunciare consapevolmente a qualcosa». Con queste parole, che riecheggiano tuttora nella mia testa, Monica Guerra, una delle curatrici del testo in questione, introdusse uno degli incontri del Corso di Alta Formazione interuniversitario “Educazione e Natura”, richiamato nelle battute introduttive del volume, a cui ebbi la fortuna di partecipare nel 2019. Un corso di formazione volto a promuovere competenze specialistiche nel campo dell’educazione all’aperto e ad approfondire, discutere, confutare concetti come sostenibilità, ecologia, educazione ambientale, transizione ecologica, ambiente, natura, luogo, concetti under erasure (Hall, 1996), utili per dare una forma alla realtà, ma al tempo stesso passibili di essere costantemente riletti nel quadro di una critica decostruttiva, che si accontenti di interpretarli come pratiche discorsive, e non come strumenti di interpretazione assoluta (Dell’Agnese, 2005).
Neri, E. (2024). Educazione e natura. Fondamenti, prospettive, possibilità. Maja Antonietti, Fabrizio Bertolino, Monica Guerra e Michela Schenetti (a cura di) Milano, Francoangeli, 2022, pp. 224. SEMESTRALE DI STUDI E RICERCHE DI GEOGRAFIA, 36(1), 123-125 [10.13133/2784-9643/18740].
Educazione e natura. Fondamenti, prospettive, possibilità. Maja Antonietti, Fabrizio Bertolino, Monica Guerra e Michela Schenetti (a cura di) Milano, Francoangeli, 2022, pp. 224
Neri, E
2024
Abstract
«Scegliere è rinunciare consapevolmente a qualcosa». Con queste parole, che riecheggiano tuttora nella mia testa, Monica Guerra, una delle curatrici del testo in questione, introdusse uno degli incontri del Corso di Alta Formazione interuniversitario “Educazione e Natura”, richiamato nelle battute introduttive del volume, a cui ebbi la fortuna di partecipare nel 2019. Un corso di formazione volto a promuovere competenze specialistiche nel campo dell’educazione all’aperto e ad approfondire, discutere, confutare concetti come sostenibilità, ecologia, educazione ambientale, transizione ecologica, ambiente, natura, luogo, concetti under erasure (Hall, 1996), utili per dare una forma alla realtà, ma al tempo stesso passibili di essere costantemente riletti nel quadro di una critica decostruttiva, che si accontenti di interpretarli come pratiche discorsive, e non come strumenti di interpretazione assoluta (Dell’Agnese, 2005).File | Dimensione | Formato | |
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