In anni recenti assistiamo ad un dibattito internazionale sulla natura dei processi di crescita tanto da far ipotizzare l’esistenza di profili differenti (Sumalla et al., 2009). Il modello di crescita post-traumatica di Tedeschi e Calhoun (2004) sottolinea sì l’importanza, ma anche la difficoltà, dello studio dei processi cognitivi e delle emozioni connesse al trauma al fine di una comprensione più profonda della qualità della crescita; il presente lavoro intende offrire un contributo in tale direzione. Attraverso l’uso integrato di due sistemi di codifica messi a punto per l’analisi di narrazioni autobiografiche, le sequenze di redemtpion di McAdams (2001) e il Differential/Summed Emotion Model di Pennebaker e Francis (1993, 1996), sono state analizzate le narrazioni di due gruppi di partecipanti (N1=40 pazienti oncologici; N2=27 pazienti trapiantati di fegato). I risultati dei due studi mostrano l’esistenza di profili narrativi caratterizzati da un diverso uso di processi cognitivi e da una diversa espressione di emozioni. Nello studio 1 l’uso dei processi cognitivi tende ad essere maggiore nel gruppo che esprime più emozioni negative (M=7,75; SD=6,48); nello studio 2 l’uso dei processi cognitivi tende ad essere maggiore nel gruppo che esprime le emozioni in modo bilanciato (M=29,60; SD=13,78). In entrambi gli studi l’uso dei processi cognitivi è minore nel gruppo che esprime più emozioni positive (M1=4,92; SD1=3,50) (M2=18,00; SD2=12,73). I dati ottenuti confermano l’importanza dello studio delle emozioni e dei processi cognitivi per l’individuazione di diversi profili di crescita e forniscono un interessante contributo sia sul piano metodologico che teorico.

Marini, E., Scrignaro, M., Magrin, M. (2013). Processi cognitivi ed emozioni: diversi profili narrativi di crescita post-traumatica?. Intervento presentato a: “La ricerca delle buone pratiche in psicologia della salute”,, Orvieto.

Processi cognitivi ed emozioni: diversi profili narrativi di crescita post-traumatica?

MARINI, EMANUELA;SCRIGNARO, MARTA;MAGRIN, MARIA ELENA
2013

Abstract

In anni recenti assistiamo ad un dibattito internazionale sulla natura dei processi di crescita tanto da far ipotizzare l’esistenza di profili differenti (Sumalla et al., 2009). Il modello di crescita post-traumatica di Tedeschi e Calhoun (2004) sottolinea sì l’importanza, ma anche la difficoltà, dello studio dei processi cognitivi e delle emozioni connesse al trauma al fine di una comprensione più profonda della qualità della crescita; il presente lavoro intende offrire un contributo in tale direzione. Attraverso l’uso integrato di due sistemi di codifica messi a punto per l’analisi di narrazioni autobiografiche, le sequenze di redemtpion di McAdams (2001) e il Differential/Summed Emotion Model di Pennebaker e Francis (1993, 1996), sono state analizzate le narrazioni di due gruppi di partecipanti (N1=40 pazienti oncologici; N2=27 pazienti trapiantati di fegato). I risultati dei due studi mostrano l’esistenza di profili narrativi caratterizzati da un diverso uso di processi cognitivi e da una diversa espressione di emozioni. Nello studio 1 l’uso dei processi cognitivi tende ad essere maggiore nel gruppo che esprime più emozioni negative (M=7,75; SD=6,48); nello studio 2 l’uso dei processi cognitivi tende ad essere maggiore nel gruppo che esprime le emozioni in modo bilanciato (M=29,60; SD=13,78). In entrambi gli studi l’uso dei processi cognitivi è minore nel gruppo che esprime più emozioni positive (M1=4,92; SD1=3,50) (M2=18,00; SD2=12,73). I dati ottenuti confermano l’importanza dello studio delle emozioni e dei processi cognitivi per l’individuazione di diversi profili di crescita e forniscono un interessante contributo sia sul piano metodologico che teorico.
abstract + slide
Crescita post-traumatica; Narrazione autobiografica; Processi cognitivi ed emozioni
Italian
“La ricerca delle buone pratiche in psicologia della salute”,
2013
10-mag-2013
none
Marini, E., Scrignaro, M., Magrin, M. (2013). Processi cognitivi ed emozioni: diversi profili narrativi di crescita post-traumatica?. Intervento presentato a: “La ricerca delle buone pratiche in psicologia della salute”,, Orvieto.
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